Gelicidio

Il gelicidio (i francesi lo chiamano Verglas) è un fenomeno meteorologico che si verifica raramente per il quale l’acqua della pioggia, cadendo con una temperatura di zero gradi centigradi, è liquida per sovrafusione e si congela rapidamente, a contatto con gli oggetti colpiti, rivestendo tutto con la sua patina liscia e trasparente.
Cos’è il Gelicidio
Il fenomeno del gelicidio si verifica quando l’acqua della pioggia allo stato liquido cade e venendo a contatto con il terreno o con altri oggetti solidifica all’istante diventando ghiaccio trasparente. Anche se il nome gelicidio richiama altri vocaboli negativi come omicidio, femminicidio, etc. In realtà gelicidio deriva dal latino “geli-cidium” che significa semplicemente “ghiaccio-cadere”. L’assonanza sarebbe più appropriata ad esempio con la parola stillicidio che significa “acqua che cade”.
L’acqua che cade rimanendo allo stato liquido nonostante la temperatura sia inferiore agli 0°C, viene definita scientificamente “acqua sopraffusa”. Quando l’acqua sopraffusa cade e entra in contatto con la superficie che incontra si forma uno uno strato di ghiaccio molto duro e trasparente che avvolge tutto quello che incontra dove lo spessore può variare in base alla durata del fenomeno e all’intensità della perturbazione.
Condizioni necessarie per la sua formazione
Come anticipato il gelicidio (o Verglas come dicono i francesi) per fortuna è un fenomeno che non si verifica spesso anche perchè oltre a essere pericoloso per le persone o in città per le automobili in realtà reca molti danni alle coltivazioni e al settore dell’agricoltura.
Nello specifico per la formazione del gelicidio devono esserci particolari condizioni di temperatura: a livello del terreno deve essere presente uno strato di aria fredda, con temperature inferiori a 0°C, mentre sopra di esso ci deve essere uno strato d’aria più calda (con temperature maggiori a 0°C) che consenta la fusione dei cristalli di neve che cadono dalla nube. Le nubi poi devono essere nubi fredde cioè quelle che portano con se la neve.
In poche parole per il verificarsi del gelicidio ci deve essere un’inversione termica dove si ha una sovrapposizione di aria calda a quote intorno ai 1500-3000 metri su uno strato di aria fredda a contatto con il suolo. Il fenomeno atmosferico del gelicidio in Italia avviene più spesso nella Val Padana e nel Triveneto tra Dicembre e Gennaio nella pianura e nel fondovalle.
Pericoli connessi al gelicidio
Il gelicidio che si verifica quando la pioggia rimane allo stato liquido anche quando la temperatura esterna è inferiore allo 0 °C e solidifica istantaneamente grazie all’effetto della fenomeno della sopraffusione può essere molto pericoloso in città quanto in montagna, creando una superficie estremamente scivolosa sia per i veicoli che per i pedoni o escursionisti.
Gli alpinisti lo conoscono bene come Verglas, che è un sottile strato di ghiaccio che si trova anche sotto pochi centimetri di neve. Ma il verglas si può trovare anche lungo un sentiero misto roccia oppure su un sentiero nel sottobosco. Ovviamente il rischio è quello di scivolare e farsi male o peggio cadere con conseguenze più gravi. In presenza di verglas o gelicidio è obbligatorio utilizzare i ramponi da ghiaccio o alla meglio i ramponcini facendo molta attenzione e non scivolare sul ghiaccio vivo.
Un altro problema per un escursionista legato al gelicidio, è il fatto che cavi elettrici, cavi degli impianti di risalita, rami o alberi interi potrebbero spezzarsi e rompersi dovuto al peso del ghiaccio. Senza contare poi i danni legati ai raccolti e alla produzione degli alberi da frutto. Normalmente il gelicidio lo troviamo al mattino e dura poco e appena si alzano le temperature il ghiaccio si scioglie.
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Come evitare il gelicidio
Come spesso dico nei miei articoli la sicurezza quando si pratica attività escursionistica o alpinistica in inverno è fondamentale (anche d’estate in realtà) e la preparazione a casa a tavolino obbligatoria.
Oggi ci sono moltissime applicazioni per smartphone che consentono di avere previsioni meteo accurate e che segnalano questo fenomeno. In questo modo sarà più semplice fare le valutazioni del caso e pianificare al meglio l’escursione. Ovviamente trattandosi di previsioni non hanno la certezza assoluta e a volte potremmo anche non aver consultato le previsioni.
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Detto questo ci sono 3 semplici segnali a cui prestare attenzione e che possono annunciare la presenza di gelicidio:
- perturbazione in arrivo con temperature miti in quota (possibile inversione termica);
- passaggio da neve a pioggia o semplicemente pioggia nonostante il termometro continui a indicare temperature inferiori o uguale a 0°C;
- passaggio da cristalli di neve (dendriti) a grani (nevischio): questo indica il possibile inserimento di aria calda fra la perturbazione e il suolo (inversione termica).
Anche se si manifestano una o tutti e tre questi segnali non è detto che matematicamente si manifesti. Il gelicidio per manifestarsi ha bisogno della combinazione del giusto equilibrio tra aria calda che fonda la neve e una bolla d’aria fredda presente al suolo.
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