Valle delle Sfingi: alla scoperta della Lessinia tra storia e geologia

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L’escursione si svolge in ambiente prealpino nell’area protetta del Parco Naturale della Lessinia, caratterizzato da piccole contrade rurali, con zone agricole, pascoli, malghe e boschi sparsi nel territorio. Queste caratteristiche consentono di fare un viaggio nel tempo alla scoperta delle origini geologiche e geomorfologiche, storiche-etnografiche e di apprezzare pienamente gli aspetti naturalistici e ambientali che la costituzione del Parco nel 1990 si propone di conservare e valorizzare.
Ci troviamo nel Parco Naturale della Lessinia e questa facile escursione è adatta a tutti appassionati di storia, geologia e natura.
Dati tecnici:
- Partenza: malga Parparo di Sotto (1400 m)
- Arrivo: Camposilvano, Museo (1150 m)
- Dislivello: 100 m (salita) 400 m (discesa)
- Lunghezza: 8 km
- Tipo di percorso: E (escursionistico)
- Tempi: 5/6 ore
- Orientamento: facile (segnavia CAI 253)
- Cartografia: Carta Tabacco, 1:25.000 – foglio 59 “Monti Lessini – Lessinia”.
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Informazioni utili
- In caso di emergenza chiama il 118
- Prepara bene l’escursione a casa
- Controlla sempre le previsioni meteo del luogo prima di partire.
Equipaggiamento necessario
- Scarponi da montagna con suola ben marcata
- Abbigliamento adeguato alle condizioni e alla stagione in corso
- Bastoncini telescopici e lampada frontale
- kit primo soccorso
Come raggiungere il punto di partenza
Appunti di escursione
Il Parco Naturale della Lessinia, istituito nel 1990, si estende per oltre 10.000 ettari sull’Altopiano dei Monti Lessini. Fanno parte del Parco, alcuni siti che, per l’eccezionale interesse naturalistico, geologico e paleontologico, sono stati inseriti nella rete ecologica europea “Natura 2000”.
Tra questi il Covolo di Camposilvano, spettacolare pozzo di crollo con annessa caverna che secondo la tradizione orale visitato da Dante Alighieri lo avrebbe ispirato nella descrizione dell’Inferno della Divina Commedia, e la Valle delle Sfingi, una suggestiva conca incorniciata da pascoli e faggete, caratterizzata da numerose sculture d’erosione selettiva su rocce calcaree dalla forma a fungo o a parallelepipedo.
La parte più settentrionale dell’altopiano è anche segnata dalla presenza di testimonianze della Grande Guerra facenti parte del sistema difensivo esteso su circa 34 km, creato sulle Piccole Dolomiti che restò però inutilizzato. Oltre all’ambiente naturale e architettonico, le popolazioni della Lessinia hanno lasciato un patrimonio culturale e di tradizioni che oggi possiamo apprezzare nei prodotti tipici della gastronomia locale come i vini della Valpolicella o il formaggio di Monte Veronese Dop.

Covolo di Camposilvano
Il Covolo di Camposilvano è la più grande cavità carsica delle prealpi venete. Si trova nel comune di Velo Veronese a circa 100 metri dal Museo.
Il Covolo rappresenta un suggestivo esempio di carsismo: una voragine profonda circa 70 m, al cui interno si possono notare un pozzo di crollo e una caverna residuale. In questa cavità si possono inoltre vedere tre delle più importanti formazioni rocciose della Lessinia: Oolite di San Vigilio, Rosso Ammonitico e Biancone.
Sistema museale della Lessinia
Il sistema museale della Comunità montana della Lessinia comprende sette musei:
- Museo Geopaleontologico di Camposilvano
- Museo Botanico della Lessinia di Molina
- Museo Paleontologico e Preistorico di Sant’Anna d’Alfaedo
- Museo dei fossili di Bolca
- Museo etnografico dei Cimbri di Giazza
- Museo dei trombini di San Bortolo
- Museo Etnografico di Bosco Chiesanuova.
Descrizione dell’itinerario
Partenza dal parcheggio dopo Malga Parparo di Sotto (1400 m). Salita sino a Malga Parpari di Sopra (1445 m) dove sino al 1950 circa esisteva l’ultimo casone di legno e paglia della Lessinia. Visione panoramica della conca dei Parpari (“Parparo” è il primo toponimo degli alti Lessini citato in un documento storico). Qui secondo una tradizione orale esisteva la casa di Bertoldo.
Si scende quindi lungo la dorsale per poi prendere la strada bianca sulla sinistra che passa accanto alla Croce del Parparo. Dopo circa 1400 m al bivio prendiamo a sinistra per Baito Norderi, proseguiamo oltre il Baito fino a Malga Sengio Rosso basso e oltre fino a un belvedere panoramico sulla Val d’Illasi.
Ritorniamo indietro fino fino a Malga Sengio Rosso alto, ripercorriamo il percorso a ritroso sin oltre il Baito di Malga Norderi e prendiamo a sinistra la Langhebech (antica via di transumanza) che corre sul crinale.
In prossimità dell’avvallamento prendiamo un sentierino sulla destra verso malga Buse di sotto. Da qui inizia la bellissima Valle delle Sfingi che percorriamo tutta. Riprendiamo il cammino per scendere a Contrada Covolo (1150 m) dove è possibile visitare lo spettacolare pozzo di crollo carsico del Covolo e il Museo Paleontologico.


Video dell’escursione
Guarda questo video preso da youtube per farti un’idea di quanto questa escursione sia bella e valga la pena essere fatta.
Raccomandazioni
- Rispetta la natura e non uscire dai sentieri tracciati
- Saluta sempre chi incroci lungo il tuo percorso
- Frequenta i rifugi e sii sociale condividendo le tue esperienze
- Non raccogliere fiori, vegetazione di varia natura o altro
- Non gettate e non abbandonate i rifiuti (i rifiuti si portano a valle)
- RISPETTA LA MONTAGNA!!!
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