Tre itinerari da fare in bicicletta ad Asiago lungo i luoghi della Grande Guerra9 min read

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tre itinerari da fare in biciletta ad asiago

Chi ha detto che in montagna si va solo a piedi? Alcuni percorsi in mezzo alla natura infatti è molto bello farli anche con una bicicletta normale oppure elettrica. Un mezzo ecologico, che fa bene alla salute e permette di raggiungere notevoli distanze. Negli ultimi anni la bicicletta sempre più ha avuto successo e sempre più persone decidono di utilizzarla anche in montagna. Vediamo di seguito tre itinerari da fare in bicicletta nell’Altopiano di Asiago attraversando i luoghi della Grande Guerra.

I territori della Grande Guerra

Camminare e percorre i luoghi dell’Altopiano di Asiago è come ritornare indietro nel tempo. Poco più di cent’anni fa infatti in questo territorio si scatenò la Prima Guerra Mondiale dove non solo le bombe e le granate, ma anche la fame, le malattie, il freddo e le valanghe videro morire 650 mila soldati italiani, circa un milione di feriti di cui 700 mila invalidi permanenti, e mezzo milione di soldati austriaci. Non solo, la guerra oltre ad aver fato moltissimi morti ha distrutto il paesaggio lasciando ferite profonde visibili ancora oggi. Nel corso degli anni però sono  stati fatti moltissimi interventi per sistemare strade, sentieri, e boschi ma anche per sistemare e restaurare tutte le testimonianze fisiche della guerra.

E’ stato instituito in Museo della Grande Guerra e sono stati restaurati numerosi forti, postazioni, gallerie, baraccamenti, trincee per rendere visitabili a turisti e viaggiatori. L’Altopiano di Asiago è praticamente un museo a cielo aperto, un libro di storia dove usando l’immaginazione e vedendo foto e testimonianze si può percepire cosa è stato quel spaventoso conflitto. In particolare sono stati restaurati i principali forti come Forte Corbin, Forte Vezzena, Forte Campolongo, Forte Verena, Forte Lisser, Forte Interrotto, etc.

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  • Rigoni Stern, Mario (Autore)

L’Altopiano di Asiago oggi

Oggi seppur visibili le tracce della Grande Guerra ovunque, in realtà l’Altopiano di Asiago con la sua estesa rete di carrarecce, strade militari e percorsi vari offre una vastissima rete di percorsi ideali da percorrere a piedi ma anche in bicicletta. Da quelli più semplici a quelli più impegnativi per lunghezza e dislivello la bicicletta da montagna trova qui uno dei suoi terreni ideali. Appassionati delle due ruote possono trovare ad Asiago moltissimi itinerari molto belli da fare con la bicicletta elettrica o quella normale.

Sicuramente è un ambiente diverso dalle Dolomiti ma le cime, seppur di impatto minore, sono particolari, affascinanti e ricche di storia. Durante la bella stagione l’Altopiano di Asiago è ricoperto di verdi pascoli, con moltissimi pascoli e malghe dove si produce latte e formaggi (in primis l’Asiago), con un sapore che sa ancora di antiche tradizioni locali. In molte zone dell’Altopiano si parla ancora il Cimbro, il dialetto locale,  e si possono ammirare le abetaie dove la Repubblica Serenissima di Venezia veniva a rifornirsi di legname per le sue navi da combattimento. In inverno invece l’Altopiano si ricopre di una candida veste bianca che per certi aspetti gli conferisce un aspetto ancora più unico e meraviglioso.

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Asiago e la bicicletta da montagna

Come anticipato poco fa, proprio per le caratteristiche uniche e straordinarie di questo luogo incantevole l’Altopiano di Asiago è ideale per essere percorso si a piedi ma anche con la bicicletta da montagna elettrica. Per i più allenati possono utilizzare mountain bike normali ma per i meno allenati o per chi vuole fare itinerari più lunghi e impegnativi è vivamente consigliato l’utilizzo di una bicicletta elettrica. E’ il modo ideale per girare in lungo e in largo questo territorio attraversando la numerosa rete di strade forestali e carrarecce di costruzione militare. Di seguito vediamo tre itinerari ad anello, da fare in bicicletta, in ordine di difficoltà, che permettono di visitare alcuni tra i più famosi siti bellici e ammirare il paesaggio.

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1) La via Tilman

  • Lunghezza: 30,2 km
  • Dislivello: 800 m
  • Quota massima: 1284 m
  • Difficoltà: MC/MC

Questo bellissimo itinerario ad anello ripercorre il percorso che il maggiore inglese Harold William Tilman, alpinista ed esploratore, seguì a piedi nel 1944, guidato dai partigiani, dopo essere stato paracadutato sull’Altopiano, per raggiungere a Falcade il suo posto di collegamento con le formazioni della Resistenza.

La partenza avviene dal piazzale del Sacrario militare di Asiago dove sulla sinistra del cancello d’ingresso si imbocca una stradina in mezzo ai pascoli con segnavia CAI 805. La strada sale dolcemente fino alle contrade Zocchi per poi proseguire più ripida fino a Bertigo per arrivare poi alle sciovie Valbella. Arrivati all’ultima casa della contrada (casa di colore rosa) si devia a destra prendendo una carrareccia, che fa un’ampia curva e si collega col segnavia CAI 805. Si arriva al crinale dove si prosegue dritti attraversando il prato e scendendo per pista vicino a una grande cava. Si segue la carrareccia girando poi a destra fin sotto la Casera Melago; arrivati a questo punto si prosegue dritti in leggera salita fino ad arrivare a una bella spianata dove si trova il monumento alla Brigata Sassari. Da qui si gira a destra in direzione opposta al cippo e si sale alla sommità del Col del Rosso per poi scendere nuovamente nel versante opposto fino all’abitato di Sasso.

Si continua la via Tilman su strada asfaltata in direzione di Asiago, superando Stoccaredo e raggiungendo dopo 600 metri un grande ponte. Prima del ponte sulla sinistra si imbocca una stradina chiusa al traffico e si scende fino al santuario della Madonna del Buso; da qui si segue il torrente lungo lungo tutta la “strada vecchia del Buso” asfaltata per poi dirigersi verso la Valle dei Molini e verso Gallio. Qui si imbocca via Bassano sulla sinistra tramite via Kanotele e si esce sulla SP72 girando a sinistra. Si prosegue per una decina di metri, poi si gira a destra per via Sacello, si prosegue per via Divisione Julia e infine per via Rodolo. Arrivati su dei pascoli verdi si scende su pista sterrata fino al torrente Gelpach, lo si attraversa e si risale per strada bianca fino fino a via Confini e alla SP76. Appena dopo il parcheggio del supermercato Eurospar, si gira a destra per strada bianca che scende fino al rio Gelpach e arriva a un quadrivio dove tenendo la destra si prosegue in direzione dell’Ossario e si chiude così l’anello.

2) Monte Fior

  • Lunghezza: 34,8 km
  • Dislivello: 1000 m
  • Quota massima: 1786 m
  • Difficoltà: MC/MC

Dal centro di Gallio si pedala in piano lungo la strada provinciale SP76 in direzione Enego fino all’abitato di Foza e alla contrada Lazzaretti. Arrivati in prossimità di un distributore di benzina, si prende a sinistra una stradina che sale ripida e offre un bellissimo panorama sul Monte Grappa. La strada si fa sempre più ripida fino ad arrivare a Malga Fratte. Arrivati qui, seguendo le indicazioni per Malga Lora, si abbandona l’asfalto per imboccare un strada sterrata in forte pendenza per circa un kilometro per poi tornare pianeggiante. Qui la strada piega a sinistra passa sotto al Roccolo Rinaldo, e riprede a salire fino a Malga Lora che dopo un paio di tornanti torna pianeggiante. Ci troviamo sulla conca sotto la cima del Monte Fior e qui possiamo sostare davanti alla targa commemorativa del sacrificio della Brigata Sassari per fermare l’avanzata austriaca durante la Strafexpedition.  Emilio Lussu descrisse l’orrore di quei momenti nel famoso libro “Un anno sull’Altopiano”.

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Una volta scollinato, si arriva a Malga Montagna-nova e si percorre in discesa il sentiero che corre sul versante ovest del Monte Fior. E’ bene stare attenti in questo tratto e correre piano per via dei parecchi roccioni di rosso ammonitico affioranti lungo il percorso. Si arriva così a un bivio dove inizia una strada a fondo naturale in direzione nord per quasi quattro kilometri in falso piano fino ad un altro bivio con la strada forestale che sale da Marcesina. Si gira a sinistra fino ad arrivare alla conca di Campomulo e si scende su strada asfaltata fino a tornare all’abitato di Gallio.

3) Malga Larici – Camporovere

  • Lunghezza: 32,8 m
  • Dislivello: 1100 m
  • Quota massima: 2055 m
  • Difficoltà: MC/BC

Questo è un giro un pò più impegnativo e a differenza degli altri non è un anello. Il percorso inizia nei pressi di Malga Larici in Val Formica, raggiungibile dall’abitato di Camporovere. Dalla malga si imbocca in salita su strada militare (si tratta della Erzherzog Eugen Strasse, strada costruita da 1300 soldati austriaci nel 1916 in soli 32 giorni),  il sentiero CAI 826 fino ad arrivare a Bocchetta Portule, dove era posizionata una batteria di cannoniere italiane che controllava la sottostante Val d’Assa. Una veloce e divertente discesa porta al trivio detto “dei monumenti” per i tre cippi che ricordano le tre strade militari che giungevano li. Girando a sinistra si inizia la salita fino a Campo Gallina per poi terminare alla sella Mecenseffy a oltre 2000 metri di quota. In discesa si arriva al Bivio Italia dove è possibile trovare neve anche in estate.

Si prosegue in discesa verso le grandi pareti del Corno Bianco, tenendo la destra a un primo bivio. Lasciato sulla destra il bivacco Tre Fontane, dopo alcuni tornanti si raggiunge il quadrivio sottostante la Malga Galmarara. Da qui si gira a sinistra e poi ai due bivi successivi a destra si giunge il culmine a quota 1743 m. Si scende poi alla Casera Zebio per immettersi in una strada bianca fino alla Malga Zebio.

Lasciata la malga alle spalle si prosegue verso sud arrivando al bivacco Stalder e si continua lungo il sentiero 833 in discesa. Per un breve tratto bisogna scendere dalla sella e farlo a piedi. Risaliti in sella alla bici si si scende a destra fino al piccolo cimitero del Mosciagh dove riposano i soldati austriaci. Si continua a pedalare verso sud scollinando a quota 1527 m per poi scendere fino a Forte Interrotto. Da qui una bella e ripida discesa su strada sterrata cala sin quasi a Camporovere per tornare poi nel paesino. Da qui è necessario avere una seconda auto per poi ritornare a Malga Larici dove si è partiti.

Conclusioni

L’Altopiano di Asiago, è un luogo incantevole ricco di storia e di bellezze naturali. Grazie alle sue numerose strade militari, carrarecce e sentieri, oltre che dai pascoli e boschi è un terreno ideale da percorrere non solo a piedi ma anche in bicicletta. Quelli che vi ho illustrato sono solo tre dei moltissimi giri che si possono fare in bicicletta. Consiglio vivamente di utilizzare una bicicletta elettrica non solo perchè permette di fare meno fatica, ma anche perchè permette di fare molta più strada e ammirare molte più cose facendo anche dislivelli notevoli.

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