Tour in trentino: Avventura sulle Dolomiti8 min read

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dolomiti di brenta trekking

Per vivere un’avventura sulle Dolomiti non c’è che l’imbarazzo della scelta; sono molti i percorsi più o meno complessi da seguire, ma portano sempre nel cuore più selvaggio di questi luoghi. Fra tutti, in particolare, c’è la Via delle Bocchette che si insinua fra i paesaggi più belli, in un susseguirsi di differenti pendenze che stimolano gli alpinisti più appassionati. Il sentiero è stato realizzato a partire dal 1936 ed è consigliato alle persone allenate poiché in alcuni tratti risulta impegnativo.

In questa zona si sviluppa una delle reti di sentieri e ferrate più complesse di tutte le Alpi, che in alcuni punti raggiungono anche quota 3000 m e sono identificate con il nome di grandi alpinisti del passato. L’escursione va organizzata nel periodo compreso fra giugno e settembre, che è anche il migliore per godersi i colori e le bellezze delle Dolomiti.

In questa breve guida andremo a proporvi un trekking di 6 giorni e 5 notti, organizzato dal tour operator Tramundi (partner con il CAI – Club Alpino Italiano) in Val Rendena ripercorrendo la storica via ferrata delle Bocchette sulle meravigliose Dolomiti di Brenta.

Itinerario: le tappe in sintesi

Ecco un elenco sintetico delle tappe previste in questo tour in uno dei posti più belli delle Dolomiti:

1 Giorno: Arrivo e accoglienza in Val Rendena in Trentino,

2 Giorno: Passo del Grostè – Cima Falkner – Bocca di Tuckett,

3 Giorno: Bocca di Tuckett – Brenta inferiore – Bocchette Alte,

4 Giorno: Bocca degli Armi – Bocchette centrali – Bocca di Brenta,

5 Giorno: Ferrata Castiglioni – Bandalors,

6 Giorno: Rientro a casa.

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Dove comincia questa avventura sulla Dolomiti

Il punto di inizio di questa via ferrata è in uno dei paesi più rappresentativi della zona, Madonna di Campiglio e si trova per la precisione presso il Passo del Grostè, che si raggiunge tramite funivia. Il sentiero attraversa il gruppo delle Dolomiti del Brenta da nord a sud ed è necessario programmare 5 o 6 giorni di camminata per completare il percorso. Partendo da qui si imbocca il sentiero attrezzato n. 305 Alfredo Benini, non troppo impegnativo anche se richiede comunque una discreta esperienza; a inizio estate non è raro incontrare ancora della neve nei luoghi meno esposti al sole e nei canaloni.

Il sentiero rappresenta il primo tratto di questa avventura sulle Dolomiti; percorrendo una serie di cenge, spesso prive di cavo di sicurezza, si passa sotto cima Falkner a quota 2990 m arrivando alla parte più complessa di questo primo tratto ovvero alla discesa nella Bocca di Tuckett (2613 m) che rappresenta il punto di congiunzione fra il sentiero Benini e la via delle Bocchette Alte. Presso il Rifugio Tuckett è possibile cenare e pernottare per essere pronti a riprendere il cammino il giorno successivo.

Il percorso più emozionante e impegnativo inizia, però, dalla Via delle Bocchette Alte, una delle più note di tutte le Dolomiti. Si sviluppa in alta quota e offre panorami mozzafiato sia verso ovest, dove con le giuste condizioni metereologiche si può ammirare l’Adamello, sia a est con il lago di Molveno. Come per altri tratti del sentiero, anche qui i nomi rievocano grandi scalatori del passato. L’itinerario si sviluppa fra pareti ripide, cenge, terrazze sospese fra terra e cielo e sebbene sia ben attrezzato, in alcuni punti risulta molto esposto per cui è consigliato per alpinisti esperti; il dislivello delle Bocchette Alte è di circa 420 metri.

Il punto di arrivo della giornata è il Rifugio Alimonta a 2580 m sotto la Vedretta degli Sfulmini. Si tratta del rifugio più alto delle Dolomiti del Brenta e dista circa 40-50 minuti dalla Bocca delle Armi, che sarà la successiva destinazione.

Verso la Bocca del Brenta attraverso le Bocchette Centrali

Partendo da rifugio Alimonta, si arriva in breve tempo alla Bocca delle Armi che si apre fra la Torre di Brenta e la Cima delle Armi e rappresenta il punto di accesso più usato per arrivare alle Bocchette Centrali attraverso la Vedretta degli Sfulmini. Si arriva, quindi, in uno dei tratti più belli dell’itinerario caratterizzato da scale e cenge poste a centinaia di metri di altezza e spesso sospese nel vuoto. Dalle Bocchette Centrali si passa sotto le cime principali delle Dolomiti del Brenta come la Torre del Brenta (3014 m), che rappresenta la cima più elevata della Catena degli Sfulmini ed è anche una meta molto frequentata dagli scalatori.

Si possono ammirare, inoltre, Brenta Alto Campanile Basso, un monolite granitico che rappresenta una delle attrazioni maggiori della zona. Si arriva, così alla Bocca di Brenta a quota 2552 metri. Per riposare un po’ e riprendere le forze dopo l’impegnativa attività svolta si può raggiungere il rifugio Pedrotti scendendo un poco verso il versante sud-est, così da arrivare a quota 2491 m.

Si riparte percorrendo la Via Ferrata Brentari che collega il rifugio Tosa Pedrotti al Rifugio Agostini, dove ci si può fermare per trascorrere la notte. In generale si può definire una ferrata piuttosto semplice, ma non bisogna sottovalutare alcuni tratti esposti. Sono presenti ampie aree dove è possibile fermarsi per riprendere fiato per cui è un sentiero battuto anche dai meno esperti. Come valore aggiunto regala delle viste magnifiche sulle Dolomiti del Brenta.

L’avventura continua lungo la Ferrata Castiglioni

Dopo aver lasciato il Rifugio Agostini si prende la Ferrata Castiglioni che è caratterizzata da una difficoltà media, punti molto esposti e scale ancorate alla roccia. Per la sua particolare conformazione è considerata la più verticale delle ferrate di questo itinerario e, attraversando la suggestiva Bocca dei Denti, porta direttamente al Rifugio dei Dodici Apostoli a quota 2489 metri, in una posizione che domina la Val Nardis. Qui ci si può fermare per un assaggio dei prodotti tipici locali, prima di riprendere il percorso fino a Bandalors scendendo a 1836 metri, proprio sotto il Doss del Sabion dove si trova anche la Funivia che indica la fine di questa avventura in mezzo alle Dolomiti.

Se avanza del tempo e si vuole godere ancora delle bellezze di questa regione, vale la pena dedicarsi anche al giro del Doss del Sabion poiché è in grado di regalare viste suggestive sulle Dolomiti del Brenta e sul Gruppo della Paganella. A differenza di quello appena descritto, è un itinerario comodo e rilassante grazie alla presenza di impianti di risalita che permettono di raggiungere sentieri poco battuti e molto interessanti.

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Quale attrezzatura portare per questa escursione

Il percorso descritto è consigliato per alpinisti esperti poiché in alcuni tratti si presenta piuttosto impegnativo e necessita del giusto allenamento e anche del giusto equipaggiamento; bisogna affrontare camminate di 6-7 ore su terreni impervi con fondo pietroso, roccioso o terroso in aree esposte o attrezzate. Naturalmente si consiglia di indossare appositi scarponi da trekking, giacca impermeabile e wind stopper, maglia termica, cappello, guanti e occhiali oltre a tutto ciò che può essere utile durante i pernottamenti. Per alcuni parti del sentiero sono necessari l’attrezzatura da via ferrata con caschetto, ramponi, imbrago, cordini e moschettoni di varie misure.

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Cos’è incluso nel trekking

Ecco cos’è incluso in questo trekking con Tramundi sulle Dolomiti di Brenta:

  • Sistemazione: Primo e ultimo giorno in un B&B in camera doppia con trattamento B&B. Per tutti gli altri giorni, sistemazione in camera condivisa in Rifugi con trattamento di mezza pensione.
  • Trasferimento in corriera del secondo e quinto giorno,
  • Impianto di risalita del secondo giorno e di discesa del quinto giorno,
  • Accompagnamento, supervisione e consulenza da parte della Guida Alpina per tutta la durata del viaggio,
  • Eventuale noleggio di materiali tecnici (imbrago, casco, kit da ferrata, ramponi) per chi non li possedesse,
  • Cena di benvenuto e di arrivederci in un ristorante tipico,
  • Reportage fotografico,
  • Assicurazione medico/bagaglio e covid-19.

Cosa non è incluso

Per questo trekking non sono inclusi:

  • Viaggio per e da destinazione,
  • Pasti: Pranzi al sacco o in rifugio in tutti e quattro i giorni di escursione. Bevande escluse.,
  • Spostamenti in auto dei partecipanti,
  • Extra personali e mance,
  • Assicurazione annullamento (se non acquistata durante la prenotazione viaggio).

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Conclusioni

Il giro è previsto per un gruppo che va da 4 a massimo 10 persone ed è inclusa una guida esperta che parla in italiano. Ovviamente il trekking viene gestito e condotto in totale sicurezza; per ogni guida/accompagnatore saranno affidati massimo 4-5 partecipanti. Si tratta di un trekking di media montagna di più giorni che percorre vie ferrate e sentieri attrezzati perciò è richiesta una discreta preparazione fisica e dimestichezza in questo tipo di percorsi. È inoltre richiesto avere un buon allenamento fisico e resistenza a sforzi prolungati, circa 5/8 ore di cammino al giorno.

Per maggiori dettagli e informazioni su questo trekking visita la pagina ufficiale cliccando sul pulsante qui sotto. Buon viaggio e buona escursione.

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