Orienteering: cos’è e come si pratica4 min read

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orienteering

Con il termine orienteering si intende una corsa di orientamento da effettuare nei boschi in montagna , ma anche in città nei parchi pubblici, centri storici, etc. ed è una disciplina sportiva.

Cos’è l’Orienteering

L’orienteering (chiamata anche Sport dei Boschi) è una disciplina sportiva nata in Norvegia verso la fine dell’ottocento e diffusa in Europa e in Italia e che ha preso sempre più piede negli ultimi anni. L’orienteering consiste nel completare nel minor tempo possibile un determinato percorso con l’ausilio di una bussola e una cartina topografica. Quindi per effettuare l’orienteering è necessario avere un buon allenamento fisico e avere le fondamentali nozioni di topografia e orientamento. La difficoltà sta proprio nel sapersi orientare, effettuare il percorso stabilito dall’organizzazione toccando tutti i punti intermedi (lanterne), e fare il tutto nel minor tempo possibile. L’orienteering infatti è una gara dove partecipano più persone e il vincitore è chi arriva per primo al traguardo per questo l’allenamento fisico è fondamentale.

Come anticipato in precedenza il campo ideale per lo svolgimento di questa disciplina sportiva è l’ambiente naturale come i boschi in montagna, ma si può effettuare benissimo anche nei parchi pubblici cittadini, nei centri storici o nelle campagne.

Come funziona l’orienteering

L’orienteering è sostanzialmente una gara dove si iscrivono più partecipanti con lo scopo di arrivare prima degli altri. Di solito l’organizzazione mette in punti prestabiliti delle lanterne che il concorrente deve raggiungere nell’ordine indicato per convalidare il passaggio. Il percorso per raggiungere un punto di controllo e un altro è assolutamente libero, ovvero sarà il concorrente con le sue abilità a individuare il percorso migliore per raggiungere tale punto. Ovviamente bisogna considerare il tipo di terreno, la presenza o meno di dislivelli, e le proprie capacità tecniche e atletiche.  Nella corsa di orientamento o orienteering, ogni atleta svolge la propria gara individualmente: le partenze sono scaglionate in modo che ognuno agisca esclusivamente da solo.

Alla partenza viene consegnato una pettorina, un cartellino testimone da punzonare al passaggio dei punti di controllo, una cartina topografica (di solito in scala 1:5000) dove sono indicati la posizione dei vari punti di controllo di colore bianco e arancio (lanterne) con la loro numerazione e una bussola.

Al raggiungimento della lanterna il concorrente deve registrare il proprio passaggio sul testimone di gara. La gara per ogni atleta inizia dal momento esatto in cui gli viene consegnata la cartina e la bussola e termina quando registra l’ultimo posizionato all’arrivo. Alla fine il vincitore sarà chi è riuscito a seguire correttamente tutti i punti nell’ordine corretto con il tempo migliore. 

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Chi può praticare l’orienteering

L’orienteering è una pratica sportiva che può essere praticata da chiunque voglia divertirsi e mettersi alla prova sfidando le proprie capacità di corsa e orientamento. Ovviamente, anche per chi pratica l’orienteering a livello amatoriale, è necessario avere un minimo di allenamento fisico e saper leggere una cartina e usare una bussola. Per le gare di orienteering a livello professionale partecipano veri e propri atleti. Come nelle corse campestri e nelle maratone, partecipano sia gli atleti ma anche famiglie con cani e bambini che vogliono passare una giornata all’aria aperta e divertirsi in compagnia.

Quindi in definitiva possiamo dire che l’orienteering è uno sport adatto a tutti. Normalmente i percorsi proposti dall’organizzazione sono appunto divisi tra amatori e agonisti; per gli agonisti poi vengono ulteriormente differenziati i percorsi in base all’età e al sesso.

Equipaggiamento necessario per fare orienteering

Per praticare la corsa di orientamento occorre innanzitutto avere delle buone scarpe da trail running oppure delle scarpe da avvicinamento con suola in Vibram. Ovviamente questo dipende dal tipo di terreno dove si svolge la gara: in città, piuttosto che al parco o in montagna. Per quanto riguarda l’abbigliamento, anche se per gli amatori non sono necessari particolari indumenti, in realtà sarebbe consigliato utilizzare t-shirt e pantaloni tecnici con tessuti traspiranti e leggeri. Facendo orienteering si corre e si suda molto. Consigliato anche utilizzare un piccolo zainetto da trail running da 5-10 kg massimo oppure un porta borraccia da legare al bacino. Se fa caldo in estate è bene anche utilizzare un cappello e gli occhiali da sole. Infine è obbligatorio avere una bussola per potersi orientare e calcolare gli azimut.

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Orienteering: caratteristiche

L’orienteering è uno sport che negli ultimi anni si è diffuso sempre di più non solo tra i professionisti ma anche tra persone che riscoprendo la bellezza della natura e dell’aria aperta si vogliono mettere alla prova. In fondo l’orienteering è un gioco individuale e collettivo allo stesso tempo, dove si combinano assieme capacità tecniche e atletiche ma anche capacità mentali. Una gara di orienteering infatti richiede molta:

  • concentrazione (che non sempre è facile mantenere con l’aumentare della stanchezza),
  • resistenza fisica,
  • capacità di leggere la carta e il territorio,
  • capacità decisionale in breve tempo,
  • strategia e abilità di pianificazione.

Bisogna trovare il modo più veloce e più semplice per raggiungete il punto A e il punto B. L’orienteering è di fatto un’attività completa per il fisico e la mente ed è uno sport adatto al Team Building. L’orienteering o corsa di orientamento, grazie alle sue funzioni educative e alla sua interdisciplinarità, è uno sport adatto anche vari corsi ed attività in ambito scolastico.  Per maggiori informazioni su questa disciplina e sulle varie gare disponibili è possibile consultare il sito della Federazione Italiana Sport Orientamento FISO.

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