I migliori sentieri della grande Guerra10 min read

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sentieri della grande guerra

Premessa

In questa breve guida volevo riproporre brevemente alcuni fra i principali sentieri della Grande Guerra, dove è ancora possibile trovare resti di munizioni, bombe, filo spinato, pezzi di granate, trincee e postazioni dove i soldati vivevano e osservavano il nemico. Sono generalmente sentieri facili con difficoltà E o al massimo EE che meritano per il grande valore storico e paesaggistico. La letteratura a riguardo è vastissima come sono numerosi i musei sparsi nelle zone dove si è combattuto.

Consiglio infatti di percorrere almeno una volta qualcuno di questi sentieri, visitare qualche museo e leggere i libri che parlano di questi eroi che tanto hanno sofferto sulle montagne. Oggi fa pensare non solo all’assurdità della guerra ma addirittura l’idiozia di scegliere come terreno di battaglia le Alpi e le Dolomiti. 

Libri della Grande Guerra

Questi sono alcuni libri che vi consiglio di leggere per approfondire il tema della Prima Guerra Mondiale:

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Un anno sull'altipiano
Un anno sull'altipiano
Lussu, Emilio (Autore)
Il sergente nella neve
Il sergente nella neve
Rigoni Stern, Mario (Autore)

Le Dolomiti e la Grande Guerra

Le Dolomiti sono un luogo fantastico dove ritrovare benessere e gioia di vivere. Chi è appassionato di montagna sa quanto belle siano le Dolomiti divenute nel 2009 Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Purtroppo però più di cento anni fa le Dolomiti di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige sono diventate terreno della Prima Guerra Mondiale. Il Monte Grappa, Monte Paterno, l’Altopiano di Asiago (vedi i racconti di Mario Rigoni Stern), le Piccole Dolomiti, le Tofane, il Lagazuoi, il Sass de Stria, la Marmolada, il Sella, le Dolomiti di Sesto, etc. in questi luoghi meravigliosi per circa quattro anni videro fronteggiarsi da una parte i soldati italiani (principalmente alpini) e i Kaiserjäger austro-ungarici.

In realtà morirono più soldati non a causa delle armi ma piuttosto a causa del freddo, della fatica, delle malattie, della malnutrizione e dalle valanghe. I morti a causa delle armi furono davvero pochissimi. Questi uomini costretti a combattere al fronte costruirono trincee, postazioni, teleferiche, baracche e rifugi su gran parte dell’arco alpino visibili ancora oggi.

Un video del noto storico Alessandro Barbero che racconta la Grande Guerra. 

5 sentieri della Grande Guerra in Dolomiti

Vediamo ora cinque sentieri della Grande Guerra davvero significativi. Si tratta come vedremo di sentieri e itinerari facili ma che sono molto affascinanti per chi ama la storia oltre che la natura.

1) Anello del Cristo Pensante dal Passo Rolle al Castellaz

(dislivello 380 metri, tempo 3.15 ore a/r, E) 

anello del cristo pensante castellaz
Statua del Cristo Pensante e croce di vetta

Questa giro è una bellissima escursione ad anello, con poco dislivello e adatta a tutti. Il punto di partenza e arrivo è il parcheggio che si trova sull’ultimo tornante (1956 m) poco prima del Passo Rolle. Il Castellaz è una montagna che si erge in mezzo alla Val Venegia e dalla cui cima si gode di un ottimo panorama dove è possibile ammirare le Pale di San Martino e il Cimon della Pala. In cima si trova una croce di vetta e la statua del Cristo Pensante, mentre nel percorso di salita si possono trovare caverne costruite dai soldati e le strade lastricate della Grande Guerra.

Partiti dal parcheggio poco prima o poco dopo Passo Rolle si prosegue per strada sterrata e sentiero fino a Capanna Cervino (2081 m). Si prosegue dritti fino a un bivio con indicazioni dove si tiene la sinistra per una mulattiera che porta a una sella sotto il Castellaz. Si scende un pò per poi risalire stavolta per una mulattiera selciata dove si possono vedere le caverne artificiali fatte dagli alpini. da qui passando vicino a un tunnel si arriva all’anticima, dove si trova la statua del Cristo Pensante e poco dopo alla vetta con la croce (2333 m). Si scende poi per il sentiero che aggira in discesa il Castellaz percorrendo un anello che riporta alla Capanna Cervino e da qui facendo il percorso dell’andata si ritorna al parcheggio dove abbiamo lasciato la macchina. Il giro è facile e ben segnalato con i cartelli e i segnavia CAI.

LEGGI ANCHE: Escursione ad anello con le ciaspole in Val Venegia

2) Da Pieve di Livinallongo al Col di Lana

(dislivello 800 metri, tempo 3.45 ore a/r, E)

col di lana
Chiesa al Col di Lana

Un’altra bella escursione da fare per ammirare i luoghi della Grande Guerra è questo sentiero sul Col di Lana. Qui nella notte tra il 17 e il 18 Aprile 1916 ci fu l’esplosione di una mina che creò un cratere al posto della vetta e vide l’uccisione di 120 soldati autro-ungarici. L’escursione è di media difficoltà adatta a chi ha un discreto allenamento sulle gambe. L’itinerario di salita e discesa è lo stesso. Il sentiero in salita è abbastanza ripido ma non desta particolari problemi. Arrivando in cima al Col di Lana (2452 m) troviamo una chiesetta, il bivacco Brigata Alpina Cadore e un cippo in bronzo dello scultore Johann Rindler che ricorda i caduti austro-ungarici.

Da Pieve di Livinallongo si arriva alla frazione di Palla (1650 m) dove si parcheggia l’auto. Si segue una strada sterrata con segnavia CAI 21 ai piedi del bosco per deviare poi alle costruzioni del Plan de la Lasta (1850 m). Si sale per una strada sterrata fino al Plan de la Chicia (2125 m), si costeggia una parete rocciosa salendo in cresta vicino  alle rocce del Cappello di Napoleone. Seguendo le indicazioni, alcuni tornanti ci conducono al bivacco, alla chiesetta e infine alla vetta (2452 m).

3) Dal Rifugio Dibona fino alla Galleria del Castelletto sulla Tofana di Rozes

(dislivello 410 metri, tempo 2.15 ore a/r, E)

castelletto tofana di rozes
Castelletto della Tofana di Rozes

Si tratta anche questa di un’escursione facile e adatta praticamente a tutti che si svolge in un luogo meraviglioso che purtroppo ha visto i soldati italiani e austriaci fronteggiarsi. Il Castelletto è un torrione che si trova alla base della Tofana di Rozes a Cortina d’Ampezzo. Come dicevamo è un’escursione facile ma per fare la Galleria del Castelletto (se si vuole farlo) sono necessari il kit da ferrata (imbrago, caschetto e set da ferrata) e una pila frontale. la partenza è dal Rifugio Dibona (2083 m) che si raggiunge facendo la strada che da Cortina d’Ampezzo porta al Passo Falzarego. Si imbocca la strada sterrata che sale verso la Tofana per poi deviare a sinistra su sentiero che sale su pietraie con segnavia CAI 412 e 442. Si raggiunge un sentiero pianeggiante con segnavia CAI 404 che costeggia la pereti rocciosa tenendo la sinistra. Continuando a camminare si giunge alla Galleria Karman (2460 m), dove si trova una targa in marmo e un cannone italiano. Se invece si vuole proseguire in salita si arriva alla base della ferrata che attraversa la Galleria del Castelletto e volendo poi si può anche fare la ferrata Lipella che porta in cima alla Tofana di Rozes. 

4) Il sentiero del Monte Piana

(dislivello 150 metri, tempo 2.45 ore a/r, T/E)

monte piana
Monte Piana tra trincee e panorami incredibili

Il Monte Piana per la sua posizione strategica, per due anni e mezzo è stato il luogo di scontri durante il primo conflitto mondiale. Il percorso è a dir poco banale fattibile anche da chi no è allenato ma di altissimo valore storico e paesaggistico tra trincee e panorami mozzafiato. Le varie postazioni che si trovano lungo il percorso sono state restaurate nel 1977 dagli Amici delle Dolomiti (Dolomitenfreunde), del viennese Walther Schaumann; inoltre si può godere di bellissimi panorami verso le Tre Cime di Lavaredo e il Popera.

Da Misurina si sale al rifugio Angelo Bosi (2205 m) dove si trova anche un piccolo museo, facendo il sentiero CAI 122 oppure c’è la possibilità di prendere il bus navetta. Se si percorre il sentiero in salita a piedi bisogna aggiungere 2.30 ore a/r al tempo sopra indicato. Partendo dal rifugio si inizia con una strada sterrata e si prende a sinistra il Sentiero Storico che da su dei canaloni profondi e le postazioni dei soldati italiani. Da qui si sale alla cima del Monte Piana (2324 m) dove si trova anche un cippo di confine del 1753. Proseguendo lungo il sentiero si costeggiano i camminamenti italiani fino alla Piramide Carducci e alla Forcella dei Castrati. Volendo poi, attrezzati con il kit da ferrata, si può fare una cengia attrezzata porta ai resti del comando dei Kaiserjäger (2250 m) e alla Croce di Dobbiaco (2305 m). la discesa avviene per lo stesso itinerario della salita.

5) Starda degli Alpini Dai Prati di Croda Rossa a Forcella Undici e Anderter Alpe

(dislivello 720 metri, tempo 4.30 ore a/r, E con un tratto EE) 

strada degli alpini dolomiti di sesto
Strada degli alpini sulle Dolomiti di Sesto

Questo è decisamente l’itinerario più impegnativo che vi propongo, che prevede un dislivello di circa 700 metri con un tratto EE (Escursionisti Esperti) percorribile in 4.30/5.00 ore di cammino. Ci troviamo nella Val Fiscalina ai piedi delle Dolomiti di Sesto e delle Tre Cime di Lavaredo, una zona ricca di postazioni e reperti della Grande Guerra. La strada degli Alpini è un percorso artificiale storico usato dagli alpini come collegamento tra forcella Giralba e passo della Sentinella e resa percorribile sul lato ovest della Cresta Zsigmondy e Cima Undici. Fu costruita all’epoca per cercare di penetrare nel territorio austriaco in alternativa al Comelico. Esiste un percorso più semplice che collega i Prati di Croda Rossa con Forcella Undici e il villaggio militare della Anderter Alpe.

LEGGI ANCHE: 

Altri itinerari della Grande Guerra dal Veneto al Trentino

Abbiamo visto solamente cinque itinerari dei moltissimi che si possono fare ripercorrendo i luoghi della Grande Guerra. Le zone toccate dalla Guerra infatti sono moltissime estendendosi dal Veneto al Friuli Venezia Giulia e al Trentino Alto Adige. Sono ancora moltissimi i segni lasciati sul territorio dalla Grande Guerra e molti altri sono presenti all’interno dei tantissimi musei al chiuso o all’aria aperta. Bisogna sempre tenere a mente il dolore, la fatica e la disperazione che i soldati sia italiani che austriaci hanno sofferto in quei terribili anni di guerra assurda e portare sempre il dovuto rispetto quando si va in questi luoghi.

Vediamo di seguito un elenco di altre possibili escursioni all’insegna dei luoghi della Grande Guerra. Questi che vi propongo vogliono essere degli spunti e dei riferimenti per chi ha voglia di conoscere e camminare lungo questi sentieri tra storia, natura e paesaggi.

  • Strada delle 52 Gallerie, Monte Pasubio (Vicenza) Piccole Dolomiti,
  • Forra del Lupo, Folgaria (Trentino),
  • Cima Grappa con l’ossario e il monumento ai caduti (Vicenza),
  • Il sentiero delle Meatte Monte Grappa (Vicenza),
  • Sentiero Kaiserjäger Lagazuoi (Cortina d’Ampezzo),
  • Monte Cengio, Altopiano di Asiago (Vicenza),
  • Monte Ortigara, Gallio (Vicenza),
  • Montello, fiume Piave (Treviso),
  • Monte Zebio e Monte Zovetto, Altopiano di Asiago (Vicenza),
  • Gallerie del Lagazuoi, Cortina d’Ampezzo,
  • Busa dei Capitani e Firma dell’imperatore, Garda (Trentino),
  • Monte Palon, Possagno (Treviso),
  • Monte Fior e la città di Roccia, Asiago (Vicenza),
  • I bunker sul Montello, Nervesa della Battaglia (Treviso),
  • Trincee di Bezzecca, Valle di Ledro (Trentino).

Musei della Grande Guerra

Come accennato prima quando si decide di percorrere i sentieri seguendo le tracce dei combattimenti che si sono svolti più di cento anni fa durante la Prima Guerra Mondiale è molto importante a mio avviso documentarsi e leggere libri che parlano di questo argomento ma trovo altrettanto importante visitare i musei per vedere con i propri occhi i resti e le testimonianze storiche. Ecco qui un elenco di alcuni musei fondamentali:

  • Museo storico della Guerra, Rovereto;
  • Museo Tagliata del Ponale a Riva del Garda;
  • Museo della Grande Guerra, Marmolada, Belluno;
  • Museo diffuso di Lusiana, Altopiano di Asiago;
  • Forte Pozzacchio, Trambileno, Rovereto;
  • Museo Hemingway Grande Guerra a Bassano;
  • Forte Belvedere Gschwent, Lavarone;
  • Museo storico della Grande Guerra, Crespano del Grappa;
  • Sacrario Militare di Asiago.

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