Ferrata Sci Club 18 sul Faloria5 min read

La via ferrata “Sci Club 18” è un percorso attrezzato di recente apertura (Agosto 2009), chiamata così per rendere omaggio allo Sci Club omonimo, il Club di sciatori fondato nel 1930 da diciotto giovani amici che intendevano sensibilizzare e promuovere la pratica dello sci e l’elevazione morale della gioventù.
Bellissima, impegnativa ed emozionante ferrata sul monte Faloria sopra l’abitato di Cortina d’Ampezzo.
Dati tecnici:
- Partenza: Strada per il Passo Tre Croci (sentiero CAI 206)
- Dislivello: 500 m (salita) 400 m (discesa)
- Gruppo: Faloria
- Tipo di percorso: EEA (Escursionisti Esperti con Attrezzatura)
- Durata: 8 ore circa
- Punti di appoggio: Rifugio Faloria (2123 m)
- Cartografia: Carta Tabacco, 1:25.000 – foglio 03
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Informazioni utili
- In caso di emergenza chiama il 118
- Prepara bene l’escursione a casa
- Controlla sempre le previsioni meteo del luogo prima di partire
Equipaggiamento necessario
- Scarponi da montagna o scarpe da avvicinamento con suola ben marcata,
- Abbigliamento adeguato alle condizioni e alla stagione in corso,
- Kit pronto soccorso,
- Acqua e sali minerali,
- Kit da ferrata (Caschetto, imbrago e set da ferrata omologati come il Salewa Ergo Tex via ferrata set).
Come raggiungere il punto di partenza
Usciti al casello autostradale Ponte nelle Alpi si prosegue verso Longarone lungo la SS 51 Alemagna e poi direzione Cortina d’Ampezzo. Dalla strada che conduce al Passo Tre Croci provenendo da Cortina, prima della stazione della seggiovia Rio Gere, si prende a destra il sentiero CAI 206.
Appunti di escursione
Soprannominata la “regina delle Dolomiti” Cortina è il più famoso dei 18 Comuni che formano la Ladinia. Ci troviamo all’interno del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo: tra le montagne più famose si ricordano le Tofane a ovest, il Pomagagnon a nord, il Cristallo a nord-est, il Faloria e il Sorapis a est, il Becco di Mezzodì, la Croda da Lago e il Gruppo del Nuvolau a sud.

Descrizione dell’itinerario
Una volta imboccato il sentiero CAI 206, si guada il torrente e si risale sul lato opposto. Da qui in leggera discesa si raggiunge un bivio e si tiene la sinistra. Si continua per ghiaie e canaloni della parete fino a trovare un quadrivio con il sentiero che proviene dal Rifugio Mandres. Qui si prende il sentiero di sinistra, risalendo fino all’attacco della via ferrata.
A questo punto ci si può imbragare, indossare il casco e mangiare e bere qualcosa prima di iniziare. L’inizio rende subito l’idea dell’eccezionale verticalità e della notevole difficoltà di questa via. In questo primo tratto gli appoggi per i piedi sono piuttosto radi e le staffe metalliche sono distanziate tra loro. Può risultare utile la trazione sul cavo metallico facendo leva sulla braccia. Dopo circa 30 minuti dall’attacco, verticali e senza momenti di riposo, si giunge a uno spettacolare passaggio esposto che precede una cengia che rappresenta il primo punto di sosta dove prendere fiato.

Finito il passaggio inizia un nuovo tratto verticale nella quale, tuttavia, gli appigli naturali si trovano con più facilità e quindi si fa meno fatica. L’esposizione aumenta e la fatica nelle braccia inizia a farsi sentire. Dopo circa 1.20 h dall’attacco si arriva a un secondo punto di sosta rappresentato da una scaletta metallica. Dopo circa 10 minuti si arriva (1.30 h dall’attacco) si arriva a una seconda cengia che precede un traverso molto esposto. Da qui a una ventina di minuti, nei quali si superano un facile camino e una comoda cengia, la ferrata da respiro consentendo di recuperare le forze in vista del tratto più difficile dell’intero itinerario: un salto di 50 m che mette a dura prova anche i più bravi.
Superato il “passaggio chiave” della ferrata, ci aspetta un tranquillo tratto attrezzato in discesa, una cresta aerea e un’ultima paretina e si arriva in vetta al Monte Faloria e al rifugio omonimo a quota 2123 m e a 2.20 h dall’attacco.
Per la discesa si prende il sentiero CAI 212 che costeggia la pista da sci fino a Rio Gere, per poi voltare a sinistra lungo il sentiero CAI 209 che, in leggera discesa ci porta dove abbiamo lasciato l’auto.

⇒ Per maggiori informazioni sullo sviluppo della via ferrata visita il sito: vieferrate.it
Alternativa al percorso
Invece di salire per il sentiero CAI 206, appena superato Cortina (in direzione Passo Tre Croci) poco dopo si volta a destra in località Pecol, proseguendo su strada bianca e si lascia la macchina sotto i piloni della funivia. A questo punto si inizia a salire per il sentiero CAI 210 passando vicino a Mandres per poi seguire le indicazioni per l’attacco della via ferrata. Per la discesa si scende verso destra per il sentiero CAI 212 fino ad arrivare al bivio (località Mandres) e riprendere il sentiero CAI 210 che abbiamo fatto all’andata.
Considerazioni
La via ferrata Sci Club 18 sul monte Faloria di sicuro non è una ferrata per neofiti o principianti. La ferrata è tenuta molto bene e il cavo metallico è in perfetto stato ma prima di intraprendere questa via ferrata è bene essere sicuri di avere un’adeguata esperienza nella progressione su roccia e vie ferrate. Inoltre fondamentale sono le condizioni meteorologiche che devono essere stabili. Il giro complessivamente è impegnativo e richiede parecchio sforzo fisico, che è ricompensato dal panorama e dall’ambiente straordinario.
Raccomandazioni
- Rispetta la natura e non uscire dai sentieri tracciati
- Saluta sempre chi incroci lungo il tuo percorso
- Frequenta i rifugi e sii sciale condividendo le tue esperienze
- Non gettare e non abbandonare i rifiuti
- Utilizza solamente l’attrezzatura personale omologata e non usare quella degli altri
- RISPETTA LA MONTAGNA!!!
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NOTA BENE: la percorribilità degli itinerari di montagna è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici. |
ATTENZIONE: Questo articolo è solo a scopo informativo e non pretende di spiegare esaustivamente il corretto funzionamento dei vari attrezzi citati, per cui si rimanda ai rispettivi manuali di utilizzo. Le informazioni contenute in questo articolo sono semplicemente delle linee guida. Se hai bisogno qui puoi trovare dei link utili per le tue uscite in montagna. Se non hai un dispositivo GPS, a questo link trovi una serie di dispositivi adatti all'escursionismo in montagna. |
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Classe 1983, fin da bambino ho avuto la passione per la montagna, gli sport all’aria aperta e la natura. Nel 2011 mi sono iscritto al C.A.I. dove ho seguito diversi corsi. Oggi la montagna è una passione viva più che mai oltre che uno stile di vita. La voglia di condividere questa mia passione è il motivo per cui ho deciso nel 2020 di fondare questo Blog per mettere al servizio degli altri tutte le mie conoscenze.