Escursioni ad anello più belle e famose delle Dolomiti14 min read

Escursioni ad anello più belle e famose delle Dolomiti14 min read
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L’escursione ad anello è più impegnativa da organizzare ma permette di fare un giro più completo e vedere molte più cose nell’arco di una giornata con una varietà maggiore di paesaggi.

Camminare e fare escursioni in montagna è una delle cose più belle e rilassanti da fare e se si fanno escursioni ad anello lo è ancora di più.  La stagione estiva è in assoluto il periodo dell’anno migliore per approfittare e fare escursioni più lunghe sfruttando le giornate lunghe e le ore di luce maggiori.

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I migliori giri ad anello da fare sulle Dolomiti

Il giro ad anello prevede la partenza e l’arrivo nello stesso punto, mentre la traversata da una parte all’altra prevede la partenza dal punto (A) e l’arrivo al punto (B); nel giro non ad anello invece il punto A e B coincidono e si sale e si scende per lo stesso itinerario. Personalmente se possibile scelgo sempre l’opzione giro ad anello in quanto il punto di arrivo e di partenza coincidono ma ho la possibilità di variare di più l’escursione vedendo molte più cose.

Vediamo ora le migliori escursioni ad anello che si possono fare sulle Dolomiti, alcuni che si possono fare tranquillamente in giornata, altri invece che servono due o più giorni dormendo in rifugio.

Giro ad anello del monte Pelmo

Il Monte Pelmo, è soprannominato “Caregon del Padreterno” per la sua forma particolare che richiama la forma di un trono, è una delle montagne più belle e caratteristiche delle Dolomiti Bellunesi.

Il giro del monte Pelmo è un classico itinerario che gira attorno al gruppo montuoso del Pelmo (formato da due sommità: il Pelmo (3168 m) e il Pelmetto (2990 m) separati dal canalone chiamato “La Fisura”), con punto di partenza e arrivo il Passo Staulanza (1773 m), valico fra la Val di Zoldo e la Val Fiorentina.

Il giro ad anello attorno al monte Pelmo è un itinerario vario e abbastanza impegnativo (per cui è richiesto buon allenamento e passo fermo) che permette di ammirare i quattro diversi versanti del gruppo montuoso: le gialle pareti meridionali, il vallone orientale, il lato settentrionale con le Cime di Forca Rossa e la colossale parete nord ovest.

Volendo è possibile sostare al Rifugio Venezia per pranzare lungo il percorso e recuperare le energie oppure se si vuole spezzare il giro in die giorni si può anche dormire. In genere al rifugio ci si ferma a dormire quando si decide di fare la salita per la via normale. Il giro ad anello del monte Pelmo quindi è fattibile in giornata e si può fare sia in senso orario che antiorario; personalmente preferisco farlo in senso antiorario.

Caratteristiche tecniche:

  • Difficoltà: itinerario EE
  • Distanza e dislivello: 13 km, 800 m circa
  • Durata: circa 7 h
  • Partenza e arrivo: Passo Staulanza (Alleghe, BL)
  • Periodo consigliato: da luglio a settembre
  • Consigli utili: il sentiero presenta dei tratti esposti e ghiaioni franosi per cui consiglio il giro solo ad escursionisti esperti. Non serve attrezzatura ma la normale dotazione escursionistica.

Per maggiori informazioni su questo itinerario: leggi la relazione.

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Giro ad anello Monte Pelmo

Giro ad anello del Civetta-Moiazza

Questo è un’escursione ad anello nel gruppo del Civetta-Moiazza adatto ad escursionisti esperti, con qualche breve passaggio alpinistico elementare, da fare in due giorni.

Il primo giorno si parte dal Passo Duran (1.605 m) passando per il Bivacco Grisetti (2.050 m), il Vant di Moiazza e la Forcella inferiore delle Crepe (2.300 m). Si prosegue verso il Vant di Moiazzetta, il Col del Vant (2.300 m),  Porta del Masarè per poi immettersi sul Sentiero Tivan. Si arriva così al Rifugio Coldai (2.132 m) con il suo Lago di Coldai e infine al Rifugio Tissi (2.250 m) dove si pernotta.

Il secondo giorno partiti dal rifugio Tissi, si arriva al Rifugio Vazzoler (1.714 m), proseguendo fino alla Forcella del Camp (1.933 m) e al Rifugio Carestiato (1.834 m) per poi ritornare al Passo Duran, concludendo l’anello.

Il giro ad anello del gruppo Civetta-Moiazza è un itinerario di grande bellezza e soddisfazione riservato ad escursionisti esperti che ha il merito di unire sapientemente il sentiero Angelini e il sentiero Tivan con un tratto dell’Alta Via n 1, permettendo così di compiere il giro integrale ad anello dell’intera catena del Civetta-Moiazza, attraversando una grande varietà di ambienti, Vant solitari e di panorami incredibili, alternando tratti faticosi a tratti più rilassanti.

Caratteristiche tecniche:

  • Difficoltà: itinerario EE molto difficile
  • Distanza e dislivello: 35 km, 1.700 m circa (1° giorno) e 800 m circa (2° giorno)
  • Durata: 8-10 h (1° giorno) 6-7 h (2° giorno)
  • Partenza e arrivo: Passo Duran 1.605 m (Val Zoldana)
  • Periodo consigliato: da luglio a ottobre
  • Consigli utili: sentiero difficile e adatto ad escursionisti esperti. Si rende necessario il pernotto in rifugio prenotando per tempo.

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La Moiazza e la parete nord-ovest della Civetta in versione invernale

Giro ad anello del Sorapiss

Un altro classico dei giri ad anello tra i più belli e famosi da fare sulle Dolomiti c’è il giro ad anello sul Gruppo del Sorapiss.  

Collegato da due percorsi attrezzati (via ferrata Vandelli, via ferrata Berti) il giro ad anello è provvisto di  due bivacchi (Slataper e Comici) e da  quattro rifugi (Vandelli, Berti, San Marco e Rifugio Scotter).

Questo trekking si può fare sia in senso orario che antiorario anche se io lo consiglio in senso orario, partendo dal parcheggio a monte della funivia San Marco a 5’ da S.Vito di Cadore, e percorrendo prima la via ferrata Vandelli e poi la via ferrata Berti. Il giro ad anello del Sorapiss permette di visitare lo spettacolare ambiente in quota godendo degli aperti panorami da tutti i versanti percorsi.

Caratteristiche tecniche:

  • Difficoltà: itinerario EEA difficile
  • Distanza e dislivello: 35 km, 1.700 m circa (1° giorno) e 800 m circa (2° giorno)
  • Durata: 9 h (1° giorno) 7,30 h (2° giorno)
  • Partenza e arrivo: funivia San Marco a 5′ da San Vito di Cadore
  • Periodo consigliato: da luglio a settembre
  • Consigli utili: ferrate tecnicamente moderatamente difficile con qualche passaggio più impegnativo nella Berti. Il percorso richiede comunque molta attenzione in quanto vari passaggi esposti lungo cenge e gradoni non sono attrezzati, in particolare lungo il sentiero Minazio.

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Gruppo del Sorapis visto dalla cima dell’Antelao

Giro ad anello del Sassolungo e Sassopiatto

Il giro ad anello del Gruppo del Sassolungo, chiamato anche “Il giro della mano del Gigante”, inizia nelle vicinanze del Passo Sella (2.180 m), valico fra la Val Gardena e la Val di Fassa. Ricordo che la zona è fra le più belle ma anche più frequentate dell’intero arco alpino, soprattutto nei mesi estivi di luglio e agosto.

L’escursione anulare può essere intrapresa anche da altri punti, come ad esempio il rifugio E. Comici, raggiungibile da impianti di risalita di Plan de Gralba, nell’alta Val Gardena. Il giro volendo può partire anche da Forcella Rodella, nel settore meridionale, raggiungibile con gli impianti di risalita  da Campitello di Fassa. Volendo si può partire anche dal rifugio Sasso Piatto a cui si arriva dall’Alpe di Siusi.

I sentieri che permettono di di girare attorno al gruppo del Sassolungo sono ben segnati e presentano dislivelli molto contenuti, quindi adatti praticamente a tutti, anche ai meno allenati. Nel tratto che dal Passo Sella giunge al Rifugio E. Comici si attraversa una enorme frana denominata “Città dei Sassi”, divenuta famosa in quanto è un importante sito per il bouldering, l’arrampicata sportiva sui massi.

Caratteristiche tecniche:

  • Difficoltà: itinerario E
  • Distanza e dislivello: 18,5 km, 140 m circa
  • Durata: circa 6 h
  • Partenza e arrivo: Rif. Passo Sella (2.180 m)
  • Periodo consigliato: da luglio a settembre
  • Consigli utili: l’itinerario è abbastanza semplice e ben segnato e non presenta alcuna difficoltà.
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Sassolungo e Sassopiatto

Giro ad anello delle Tre Cime di Lavaredo

Uno dei giri ad anello più belli in assoluto è sicuramente il giro ad anello attorno alle Tre Cime di Lavaredo, tre perle delle Dolomiti di Sesto di rara bellezza e unicità, patrimonio UNESCO.

Questa escursione ad anello ha come punto di partenza e di arrivo il rifugio Auronzo (2.330 m), circumnavigando il periplo delle Tre Cime passando per i seguenti rifugi: rifugio Lavaredo (2.344 m), rifugio Pian di Cengia (2.528 m), rifugio Locatelli-Innerkofler (2.438 m) e malga Langalm.

Caratteristiche tecniche:

  • Difficoltà: itinerario E
  • Distanza e dislivello: 15 km, 550 m circa
  • Durata: circa 6 h
  • Partenza e arrivo: rifugio Auronzo (2.330 m)
  • Periodo consigliato: da fine maggio a ottobre
  • Consigli utili: l’itinerario è abbastanza semplice e ben segnato e non presenta alcuna difficoltà.

Per maggiori informazioni su questo itinerario: leggi la relazione.

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Le inconfondibili Tre Cime di Lavaredo

Giro ad anello della Croda da Lago

Il giro ad anello della Croda da Lago è un bellissimo percorso ad anello, fattibile anche in giornata, che permette di ammirare posti incredibili e paesaggi unici delle Dolomiti ampezzane.

Questa escursione ad anello inizia dal Ponte di Rucurto per arrivare al rifugio Croda da Lago (o rifugio G. Plamieri) 2.046 m con l Lago de Federa che si trova in prossimità del rifugio. da qui si prosegue verso Forcella Ambrizzola e Forcella Rossa del Formin (2.462 m) per arrivare al bivio iniziale del Casòn di Formin e di nuovo al Ponte de Rucurto.

Caratteristiche tecniche:

  • Difficoltà: itinerario E
  • Distanza e dislivello: 13 km, 900 m circa
  • Durata: circa 5,30 h
  • Partenza e arrivo: Ponte Rucurto (1.710 m)
  • Periodo consigliato: da maggio a ottobre (anche in inverno con le ciaspole)
  • Consigli utili: l’itinerario è abbastanza semplice e ben segnato e non presenta alcuna difficoltà.

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Croda da Lago e Lastoi de Formin

Giro ad anello del Gruppo San Sebastiano

Un’altra bellissima escursione ad anello da fare in giornata è quella che gira attorno al Gruppo del San Sebastiano. Ci troviamo nella Val di Zoldo e il punto di partenza e arrivo è il Passo Duran (1.601 m), un valico alpino delle Dolomiti di Zoldo che mette in comunicazione in comunicazione l’Agordino con la Val di Zoldo.

Mi limiterò a parlare del giro più corto ovvero quello che gira attorno al monte più a nord della catena, il San Sebastiano appunto. Volendo però l’anello si può allungare inglobando le altre cime del gruppo in direzione Sud-Est, il Tamer Grande e Piccolo ed il Castello di Moschesin le principali.

Si tratta di un giro ad anello molto bello in una zona non troppo frequentata e ancora abbastanza selvaggia dove si “respira” la vera montagna vedendo sia il versante zoldano che quello agordino, ma è anche un trekking abbastanza impegnativo e adatto ad escursionisti esperti e persone allenate e ben preparate ad affrontare percorsi di montagna. L’anello può essere effettuato sia in senso orario che in senso antiorario.

Caratteristiche tecniche:

  • Difficoltà: itinerario EE
  • Distanza e dislivello: 14 km circa, 1000 m circa
  • Durata: circa 7 h
  • Partenza e arrivo: Passo Duran (1.601 m)
  • Periodo consigliato: da maggio a settembre
  • Consigli utili: l’itinerario è ben segnato ma non banale e adatto ad escursionisti esperti.
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Gruppo del San Sebastiano dal Passo Duran

Giro ad anello delle Marmarole (Marmarole Runde)

Questo è un vero e proprio trekking di più giorni nel gruppo delle Marmarole.  L’escursione ad anello (Marmarole Runde) consente di effettuare l’intero periplo del gruppo suddividendolo in 3/5 tappe a seconda dell’allenamento e delle proprie capacità con possibilità di pernottare in molti rifugi (Rifugio Monte Agudo, Ciareido, Baion, Chiggiato, Capanna Alpini, Galassi, San Marco).

Partendo (e arrivando) dall’ampio parcheggio a valle degli impianti di risalita del Monte Agudo ad Auronzo di Cadore, salendo alla sommità del colle utilizzando le due seggiovie.  Si parte quindi dal Rifugio Monte Agudo a quota 1.573 m e si attraversa prima il soleggiato e verde versante sud, per poi scoprire le più ripide e severe pareti a nord ovest. Il giro ad anello può essere effettuato sia in senso orario che antiorario, in maniera indifferente.

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Gruppo delle Marmarole

Giro ad anello del Catinaccio

Il Catinaccio (conosciuto anche come “Rosengarten“) è un noto rilievo delle Dolomiti UNESCO situato in Trentino Alto Adige, tra la Valle di Tires, la Val d’Ega e la Val di Fassa.

L’escursione ad anello qui proposta, da percorrere in senso orario, porta nel cuore pulsante di questa montagna meravigliosa, fra le formazioni rocciose che lo hanno reso celebre. Dal Passo Santner in poi è tutto un susseguirsi di verticali visioni sulle leggendarie rocce  di Croda di Re Laurino, le Torri del Vajolet e Cima Catinaccio.

Il punto di partenza è il rifugio Gardeccia (1.949 m) raggiungibile da Pera di Fassa per arrivare al Passo delle Coronelle (2.630 m). Dal passo si scende verso la Cresta di Davoi puntando verso le pareti occidentali di Cima Catinaccio (2.981 m). Si procede verso il Passo Santner e l’omonimo rifugio (2.734 m) con passaggi di I e II su facili rocce un pò esposti e su cavo.

Per questo giro ad anello è necessario avere l’imbracatura, il casco e il set da ferrata: la ferrata è nel complesso facile e breve ma bisogna fare attenzione alla neve che permane spesso per tutta l’estate nel canalone finale. Dal passo si scende verso il rifugio Re Alberto (2.621 m) con la vista della Croda di Re Laurino e delle Torri del Vajolet. Sopra il rifugio incombe la possente mole di cima Catinaccio facilmente raggiungibile (0,15 h – E).

A questo punto si discende verso la Gola delle Torri per puntare al rifugio Vajolet e rifugio Preuss (2.243 m) su sentiero ripido ma facile e attrezzato in alcuni punti con corde fisse.  Arrivati a questo punto si ritorna verso la piana di Gardeccia lungo la Valle del Vajolet affiancando il corso del Ruf de Soal.

Caratteristiche tecniche:

  • Difficoltà: EE – II 2
  • Distanza e dislivello: 7,7 km, 1.020 m
  • Durata: 6 h circa
  • Partenza e arrivo: Rif. Gardeccia (1.949 m)
  • Periodo consigliato: da luglio a settembre
  • Consigli utili: l’itinerario è abbastanza semplice e ben segnato. E’ necessario utilizzare il set da ferrata e prestare attenzione nei tratti con presenza di neve.
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Rifugio Vajolet sul Catinaccio

Cose da sapere prima di intraprendere un trekking

Quando si decide di intraprendere un trekking come quelli che abbiamo appena visto, di due o più giorni occorre valutare attentamente tutta una serie di cose come il meteo, il periodo in cui si va via, i di ristoro e dove dormire la notte come bivacchi o rifugi, etc.

Per quanto riguarda il periodo, quello migliore è certamente la stagione estiva che va da fine Maggio fino a Settembre in quanto ci sono più ore di luce, le giornate sono più lunghe e le temperature più gradevoli. Per i percorsi che si svolgono in quota bisogna però prestare comunque attenzione e informarsi preventivamente sulla presenza doi neve e ghiaccio soprattutto nelle zone in ombra.

Inoltre nello zaino è sempre bene avere il guscio e tutto l’occorrente in caso sopraggiunga un temporale estivo. Va da se che è fondamentale guardare e leggere attentamente il bollettino meteo, avere una carta topografica con bussola, conoscere il territorio e l’ambiente, vestirsi a strati e preparare lo zaino con tutto l’occorrente. Potrebbero esserti utili l’utilizzo di alcune app sul telefonino fondamentali per andare in montagna.

Se dovete poi dormire in rifugio è bene accertarsi per tempo se c’è posto e prenotare; la stagione estiva è molto affollata di persone e quindi se non si prenota si rischia di non trovare posto per dormire, almeno che non decidi di utilizzare una tenda da trekking. 

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Cosa mettere nello zaino: Consigli utili

La preparazione a casa “a tavolino” dell’escursione o del trekking è la parte più importante per decidere e pianificare i vari spostamenti con tempistiche e logistica. Anche se le Dolomiti sono molto frequentate, soprattutto d’estate e soprattutto alcune zone del Trentino, Veneto e Friuli, è bene prestare attenzione a lunghezza, dislivello, difficoltà tecniche e tipologia di sentieri che si possono incontrare lungo il cammino.

Di seguito trovi una breve lista (check-list) di cose fondamentali che devi necessariamente avere nello zaino prima di intraprendere un trekking.

  • Giacca (o guscio) impermeabile e traspirante
  • Calzature adatte
  • Acqua e cibo
  • Indumenti tecnici e vestirsi a strati
  • Crema e occhiali da sole
  • Eventuale attrezzatura (se ad esempio si percorrono vie ferrate o sentieri attrezzati)
  • Kit primo soccorso
  • Carta topografica e bussola o dispositivo GPS

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