Escursione da Case Bortot al Rifugio VII° Alpini sulla Schiara5 min read

Questa è una bellissima escursione lunga e impegnativa nella solitaria Valle dell’Ardo nel Gruppo della Schiara da evitare assolutamente nei caldi giorni estivi. Si tratta di un’escursione di quasi 1600 metri di dislivello con andata e ritorno per lo stesso sentiero e anello nella parte finale del giro. Ci troviamo nelle Dolomiti Meridionali di Zoldo, tra i comuni di Belluno e di Sedico, nel Parco nazionale delle Dolomiti Bellunesi.
Scheda tecnica
GRUPPO MONTUOSO: Schiara PUNTO DI PARTENZA: Case Bortot (698 m s.l.m.) QUOTA MINIMA: 698 m QUOTA MASSIMA: 1502 m LUNGHEZZA COMPLESSIVA: 12 km DISLIVELLO COMPLESSIVO: 821 m TEMPO TOTALE: 5,00 h a/r (soste escluse) TIPO DI PERCORSO: sentiero segnato PUNTI DI APPOGGIO: Rif. VII° Alpini (1502 m s.l.m.) ATTREZZATURA: normale dotazione escursionistica PERIODO CONSIGLIATO: Maggio - Ottobre FREQUENTAZIONE: media DIFFICOLTA': EE (Escursionisti Esperti) CIME DA SALIRE: nessuna escursionistica CARTOGRAFIA: Carta Tabacco, 1:25.000 – foglio 24 – “Prealpi e Dolomiti Bellunesi” |
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Come raggiungere il punto di partenza
Da Belluno, attraverso le frazioni di Bolzano Bellunese e Gioz si sale per ripida strada asfaltata fino a raggiungere Case Bortot, piccolo borgo che sembra rimasto ancorato ai tempi antichi. Qui si può trovare un comodo parcheggio dove lasciare l’automobile.
Descrizione dell’itinerario
Dal parcheggio si segue una comoda strada sterrata (sentiero CAI 501) che sta alta sul versante idrografico destro dell’Ardo e taglia tutto il pendio orientale del Zimon de Terne (1794 m s.l.m.). Poco oltre il bivio per Forcella Monpiana (sentiero CAI 506 a quota 725 m s.l.m.) inizia una mulattiera con vari saliscendi, porta al torrente Ardo che si attraversa su un ponte di cemento denominato Ponte del mariano (681 m s.l.m.). Tutto questo tratto si svolge all’interno di una fitta faggeta dove si può sentire l’odore pungente delle fioriture di aglio selvatico. man mano che si guadagna quota appaiono sempre più vicine le rocce delle Pale del Balcon (2371 m s.l.m.), della Schiara (2565 m s.l.m.) e del Pelf (2502 m s.l.m.) a circa tre quarti d’ora su sentiero E.
Il sentiero sale fino a incrociare il bivio per Forcella Tanzon e Bivacco Medassa (sentiero CAI 501), si continua a tenere la traccia principale passando vicino ai ruderi della Casera dei Albech (693 m). Segue un tratto in falsopiano, poi una ripida salita e alcuni tornanti fino a un tratto scavato nella roccia con doppio ponte (1037 m) che riporta sulla destra idrografica della valle (0,45 h, E).
Si prosegue con ripidi tornanti in una gola e poi si taglia la base dei dirupi orientali dei Pinei fino ad alcune belle cascate. Qui a quota 1154 m s.l.m. (Foss dei Pinei), si ritorna alla sinistra orografica dell’Ardo e si guadagna velocemente quota lungo i pendii delle Pale de la Mola fino al più orientale dei due rami che originano l’Ardo. I faggi cominciano a essere sempre più radi. L’ultimo tratto erboso è chiamato “calvario” e con lunghi tornanti porta in località Pis Pilon dove sorge il rifugio VII° Alpini. Il panorama è notevole, con la visione dell’anfiteatro roccioso meridionale della Schiara che si innalza come un poderoso baluardo e il profilo a “V” della Valle dell’Ardo che svela la sua origine fluviale (1,15 h, E). Il ritorno avviene per la stessa via di salita in circa due ore di cammino.
Volendo, allungando un pò il giro, arrivati in prossimità di Casera dei Alberch vicino al Ponte del Mariano, invece di proseguire dritti è possibile deviare verso destra in direzione del Bivacco Medassa e di Forcella Pis Pilon per arrivare poi al Rifugio. Da qui si scende per la via indicata per la salita compiendo in questo caso un anello in senso antiorario che riporta a Casera dei Alberch e da li al parcheggio di Case Bortot. In questo caso il percorso diventa di 13,6 km di lunghezza con un dislivello positivo di 1672 m.
Ulteriori informazioni
- Rifugio VII° Alpini
- In caso di emergenza contatta il 118
- Prepara bene l'escursione a casa
- Controlla il bollettino meteo prima di partire
- Scarponi da montagna con suola ben marcata, sono vivamente sconsigliate le scarpe da ginnastica;
- Abbigliamento adatto alle condizioni e alla stagione in corso
- bastoncini telescopici e lampada frontale.
- kit pronto soccorso
- Rispetta la natura e non uscire dai sentieri tracciati
- Se passate all'interno o vicino a proprietà private mantieni un comportamento civile e cortese
- Saluta sempre chi incroci lungo il tuo percorso
- Frequenta i rifugi e sii sociale condividendo le tue esperienze
- Non raccogliere fiori, vegetazione di varia natura o altro
- Non gettate e non abbandonate i rifiuti (i rifiuti si portano a valle).
- RISPETTA LA MONTAGNA!!!
- Preparate il vostro itinerario a casa
- Scegliete un percorso adatto alla vostra preparazione
- Scegliete equipaggiamento e attrezzatura idonei
- Consultate i bollettini nivo-metereologici
- Se potete evitate di andare via da soli
- Lasciate informazioni sul vostro itinerario e sull'orario approssimativo di rientro
- Non esitate ad affidarvi ad un professionista
- Fate attenzione alle indicazioni e alla segnaletica che trovate sul percorso
- In caso di dubbio non esitate a tornare sui vostri passi
- In caso di incidente date l'allarme chiamando il numero breve 112
Foto scattate durante l’escursione





Note
Escursione in luoghi selvaggi e non molto frequentati che ripercorre l’ultimo tratto dell’Alta Via n.1. Questo giro è da evitare nei giorni caldi estivi, considerando che oltre al rifugio VII° Alpini non esistono altri punti d’appoggio. La zona è molto frequentata dalle zecche per cui è consigliato utilizzare pantaloni lunghi e protezioni varie contro le zecche.
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La Valle dell’Ardo si incunea profondamente nel settore meridionale del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, a sud della Schiara. Il toponimo Ardo sembra derivare da “Artus”, che in latino significa angusto, stretto, a richiamare appunto la morfologia della valle, mentre il nome Schiara deriva da s’ciara che in dialetto bellunese significa anello.
L’ambiente si presenta selvaggio ed è necessario avere una buona preparazione fisica e un buon allenamento. Gli spunti geologici sono notevoli, con la Gusela del Vescovà, che si eleva in tutto il suo splendore dalla conca del rifugio VII° Alpini.
Curiosità
Secondo la leggenda, San Martino durante uno dei suoi viaggi raggiunse questa montagna che gli permetteva di osservare sia il mare che i lontani ghiacciai. Decise così di fare tappa fissa e fissò nella roccia un anello per legare il proprio cavallo, anello che secondo la leggenda si sarebbe trasformato in oro, come il colore delle crode illuminate dagli ultimi raggi di sole.
Cime da salire
Le vette principali sono il Monte Schiara (2565 m s.l.m.), il vicino Pelf (2502 m s.l.m.) e la Cima del Burel (2281 m s.l.m.) che precipita verso la solitaria Val de Piero con una maestosa parete verticale di 1500 metri.
Il rifugio VII° Alpini è la base d’appoggio per raggiungere la vetta della Schiara, percorrendo la via ferrata Zacchi, una ferrata abbastanza impegnativa ed esposta. L’attacco delle ferrata parte da dietro il rifugio seguendo il sentiero con segnavia n.503/504 AV1 che punta al Porton (grande macchia scura rientrante) verso la verticale parete centrale dello Schiara. Volendo si potrebbe raggiungere anche la cima del Pelf, partendo da Case Bortot e deviando prima a metà percorso.
- Greci, Andrea (Autore)
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NOTA BENE: la percorribilità degli itinerari di montagna è strettamente legata alle condizioni contingenti e dipende quindi da fenomeni naturali, cambiamenti ambientali e condizioni meteo. Per questo motivo, le informazioni contenute in questa scheda potrebbero aver subito variazioni. Prima di partire, informati sullo stato del percorso contattando il gestore dei rifugi sul tuo percorso, le guide alpine, i centri visitatori dei parchi naturali e gli uffici turistici. |
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Classe 1983, fin da bambino ho avuto la passione per la montagna, gli sport all’aria aperta e la natura. Nel 2011 mi sono iscritto al C.A.I. dove ho seguito diversi corsi. Oggi la montagna è una passione viva più che mai oltre che uno stile di vita. La voglia di condividere questa mia passione è il motivo per cui ho deciso nel 2020 di fondare questo Blog per mettere al servizio degli altri tutte le mie conoscenze.