Eiger e il mito della Parete Nord9 min read

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eiger parete nord

Famoso per l’epopea che vide protagonista la sua Parete Nord negli anni ’30 del Novecento l’Eiger è una montagna che è entrata nella leggenda del mondo alpinistico. Assieme al Cervino e alla Grandes Jorasses forma un trittico perfetto. Oggi l’Eiger non fa più paura ma all’epoca era il problema alpinistico da risolvere e che ha visto molti morti. La parete Nord chiamata anche North Face o “muro della morte” rimane a tutt’oggi una parete molto difficile da salire, di stampo himalayano.

L’origine del nome

Eiger è un monte svizzero appartenente alla catena delle Alpi Bernesi, cui fa parte anche l’area protetta dello Jungfrau-Aletsch, divenuta dal 2001 patrimonio dell’UNESCO. L’Eiger, che sfiora i quattromila metri con i suoi 3967 metri di quota, nel 1930 è divenuto famoso per l’epopea alpinistica avvenuta sulla sua parete Nord.

La prima menzione del suo nome pare essere comparsa all’interno di un documento, un rogito relativo alla compravendita di un terreno. Oltre a questo fatto sembrano essersi tramandate tre teorie:

  1. dal tedesco, Agiger o Aiger, pare fosse il nome del primo colono ai piedi del monte;
  2. dal latino, Acer, pare richiamare la sua forma, acuta, appuntita;
  3. espressione dialettale hej ger, che significa alta lancia, arma usata dai popoli tedeschi.

La sua posizione geografica

Il monte Eiger fa parte della catena montuosa delle Alpi Bernesi, in Svizzera, e sorge in prossimità di Grindelwald e Wengen. La cresta più alta dell’Eiger traccia un percorso in direzione ovest-sud-ovest che per raggiungere la cima effettua una piega a sud, fino a raggiungere la vetta che lo separa dal monte Monch. Una volta giunti in cima possono ammirarsi le due creste secondarie, una avanza verso ovest e porta al valico Kleine Scheidegg, mentre l’altra procede in direzione sue-ovest.

Fra tutte le pareti che compongono l’Eiger, quella che nel tempo ha destato particolare interesse è stata la parete Nord che si sviluppa in quasi 1600 metri di altezza.

Parete Nord: il primo tentativo di scalata

Fu il 1857 quando 4 alpinisti (Ulrich Kaufmann, Christian Almer, Sigismund Porges e Christian Kaufmann) decisero di intraprendere la salita dell’Eiger. Purtroppo, il tentativo non andò a buon fine, ma nonostante ciò questi alpinisti non si arresero decidendo di orientare i loro sforzi sul monte Monch, che scalarono con successo.

Uno dei quattro partecipanti alla prima scalata, Sigismund Porges, decise di ritentare la sorte nel luglio del 1861, aggiudicandosi il titolo di secondo alpino che riuscì a salire sul monte Eiger.

Porges non fu l’unico dei quattro a concedersi un secondo tentativo, infatti, nel 1858 fu la volta di Christian Almer, il quale insieme a Charles Barrington e a Peter Bohren, scalarono l’Eiger sul lato ovest, raggiungendo con successo la sua vetta e apponendo sulla stessa una bandiera.

Attualmente, la scalata del monte Eiger appare una via normale, da percorrere senza problemi e con relativa semplicità. La parte più tortuosa e difficile da percorrere e per tale motivo piuttosto entusiasmante è la Parete Nord. La salita della Parete Nord è stata tentata da diversi scalatori, i quali non sempre hanno avuto la fortuna di fare ritorno.

La prima scalata della Parete Nord viene registrata nel 1930 e ha visto quali protagonisti alcuni giovani alpinisti di nazionalità austriaca e tedesca. A quell’epoca questa disciplina sportiva aveva preso una piega politica: il nazionalismo era piuttosto marcato e un sacrificio tale era visto come sacrificio per la propria patria.

La prima scalata andò a buon fine nel 1938 e il successo venne attribuito agli scalatori austro-tedeschi Ludwig Vörg, Andreas Heckmair, Heinrich Harrer e Fritz Kasparek, divenendo fonte di ispirazione per ricordare l’unificazione della Germania con l’Austria, avvenuta poco tempo prima. Hitler, a quel tempo, accolse i protagonisti della scalata vittoriosa accogliendoli come eroi.

parete nord eiger
La leggendaria parete Nord dell’Eiger definito il “muro della morte”

La prima salita della Parete Nord dell’Eiger

La prima salita con esito positivo sul versante Nord fu la via Heckmair fatta il 24 Luglio 1938  ad opera dei tedeschi Andreas Heckmair, Ludwig Vörg e gli austriaci Fritz Kasparek e Heinrich Harrer dopo essere stati quattro giorni in parete. Questa via si estende lungo un percorso con dislivello di 1800 metri ed è caratterizzata da pendii ghiacciati (-60 gradi) e passaggi di roccia di V-: il livello di complessità previsto per questa scalata è ED+. L’episodio precedente, vide solo un paio d’anni prima, nel 1936, compiersi una tragedia.

In quegli anni l’Eiger era quasi un’ossessione, fu così che due cordate tedesche composte da da Toni Kurtz, Andreas Hinterstoisser e Edi Rainer e Willi Angerer decisero di affrontarla. Considerando i mezzi e i vestiti dell’epoca era praticamente una pazzia. I quattro però furono sfortunati: la cordata composta da Edi Rainer e Willi Angerer morirono sotto una valanga mentre Kurtz e Hinterstoisser morirono di sfinimento il giorno successivo. I due però ebbero un’intuizione per superare il passaggio chiave della via, la famosa la traversata Hinterstoisser. Fu così che nel 1938 la montagna fu conquistata definitivamente.

La prima salita italiana della parete nord dell’Eiger da parte di scalatori italiani viene registrata nel 1962, ad opera di Gildo Airoldi, Armando Aste, Andrea Mellano, Pierlorenzo Acquistapace, Romano Perego e Franco Solina.

Le vie alpinistiche dell’Eiger

La via principalmente percorsa dagli alpinisti è quella battuta nel 1857 da Ulrich Kaufmann, Christian Almer, Sigismund Porges e Christian Kaufmann, più precisamente quella del versante ovest. La via lungo il versante ovest è si un percorso difficile, ma non presenta difficoltà estreme. I primi 4 alpinisti che cercarono di scalarla non erano sufficientemente equipaggiati, mentre oggigiorno, con le attrezzatture di cui disponiamo, questa scalata richiede ottime capacità di muoversi in ambiente di alta montagna, su pareti rocciose e ghiacciate.

Un’altra via da percorrere può essere quella della Cresta sud, aperta per la prima volta da George Edward Foster, Ulrich Rubi e Hans Baumann, nel lontano 1876.  La Cresta Sud ha le medesime caratteristiche geofisiche del versante ovest. Sulla parete Nord, invece, si trova la via Heckmair, piuttosto famosa nel mondo dell’alpinismo.

Queste sono altre vie aperte sulla parete:

  • 1921 –  salita della cresta Mittelegi, ad opera di Yuko Maki, Fritz Amatter, Samuel Brawand e Fritz Steuri L’itinerario è ritenuto difficile, ma non estremo.
  • 1932 – la via Lauper, un nuovo itinerario sul versante nord-est (1700 metri di dislivello su roccia e ghiaccio), ad opera di Hans Lauper e Alfred Zücher con le guide Alexander Graven e Joseph Knubel.
  • 1966 – Direttissima Harlin, la seconda via sulla parete nord ad opera di Dougal Haston, Jörg Lehne, Günther Strobel, Roland Votteler e Siegfried Hupfauer.  La via è considerata una via estremamente difficile, una delle vie di misto più difficili al mondo sia per l’ambiente, sia per lo sviluppo.
  • 1969 – Direttissima dei Giapponesi aperta tra luglio e agosto da Michiko Imai, Takio Kato-Yasuo Kato, Susumu Kubo, Hirofumi Amanao e Satoru Negishi. Anche questo è un itinerario estremamente difficile e lungo.
  • 1991 – Le Chant du Cygne sulla parete nord ad opera di Michel Piola e Daniel Anke aprono.
  • 1991 – La via Metanoia sulla parete nord. Salita effettuata in inverno e in solitaria da Jeff Lowe.
  • 2001 – The Young Spider ad opera di Ueli Steck e Stephan Siegrist. La via sulla parete nord, arriva al settimo grado su roccia e l’M7 su misto.
  • 2003 – via Paciencia, aperta da Ueli Steck e Stephan Siegrist. Questa via è la via di roccia più difficile presente sulla nord dell’Eiger  con uno sviluppo di 900 metri e difficoltà che toccano l’8a.

Altre salite importanti sulla parete Nord

  • 1864 – Il 27 luglio Lucy Walker prima donna a raggiungere la vetta dell’Eiger;
  • 1890 – Le guide Ulrich Kaufmann e Christian Jossi guidano C. W. Mead e G. F. Woodroffe nella prima salita invernale all’Eiger.
  • 1961 – prima invernale della parete nord Toni Kinshofer, fatta da Anderl Mannhardt, Walter Almberger e Toni Hiebeler;
  • 1962 – Armando Aste, Pierlorenzo Acquistapace, Gildo Airoldi, Andrea Mellano, Romano Perego e Franco Solina effettuano la prima salita italiana della nord dell’Eiger;
  • 1962 – Chris Bonington e Ian Clough effettuano la prima salita inglese della parete nord;
  • 1963 – Tre guide svizzere effettuano la prima discesa lungo la parete nord, in precedenza sempre effettuata lungo la normale.
  • 1964 – Daisy Voog è la prima donna a scalare la nord dell’Eiger.
  • 1970 – Il 9 marzo Sylvain Saudan riesce nella prima discesa con gli sci della parete ovest;
  • 1983 – Toni Valeruz scende con gli sci la via Lauperè la prima discesa lungo la parete nord-est.
  • 1986 – Il gallese Eric Jones è il primo base jumper a lanciarsi dall’Eiger.
  • 1992 – Catherine Destivelle è la prima donna a salire in solitaria la nord dell’Eiger, per lei anche prima invernale avendo effettuato la salita il 7 marzo impiegando 17 ore per completare la salita.
  • 2006 – Ueli Steck effettua la prima ripetizione, prima solitaria e prima invernale della sua via The Young Spider.
  • 2008 – Ueli Steck e Stephan Siegrist effettuano la prima libera di Paciencia.
  • 2009 – Robert Jasper e Roger Schäli effettuano la prima salita in libera della Direttissima dei Giapponesi.
  • 2010 – Tra il 20 e il 23 settembre Robert Jasper e Roger Schäli effettuano la prima salita in libera della Direttissima Harlin, senza però riuscire a percorrere gli ultimi 400 metri di itinerario a causa delle condizioni della via. Arrivati in cima per la via Heckmair.

Le curiosità che non tutti conoscono

Il monte Eiger, oltre ad essere famoso per le sue scalate, è conosciuto per essere stato il luogo in cui vennero girati alcuni film piuttosto conosciuti: il più recente (2008) è North Face – Una storia vera, diretto dal regista di Philipp Stölzl; nel 2007, invece, vi girarono L’eco del silenzio, di Louise Osmond, 2007; mentre, il primo autore cinematografico ad interessarsi dell’Eiger fu Clint Eastwood (1975) il quale produsse Assassinio sull’Eiger.

Sembra impossibile, ma sul monte Eiger passa anche una ferrovia, quella dello Jungfrau che dal 1898 lo collega al Kleine Scheidegg. Per percorrere i pendii lungo l’Eiger, il treno di questa ferrovia corre su binari a scartamento ridotto. Oggi, la ferrovia dello Jungfrau è una delle più importanti mete turistiche della Svizzera.

Infine, per la parete Nord dell’Eiger, a causa dei numerosi alpinisti che hanno perso la vita nel tentativo di scalarla, è stato imposto un divieto di scalata. Per far desistere i più temerari, furono anche impartite delle multe, ma nonostante ciò la via venne sempre percorsa da coloro che con determinazione volevano portare a compimento la scalata.

Bibliografia

Pe capire e conoscere meglio questa montagna leggendaria che ha fatto la storia dell’alpinismo è possibile leggere i seguenti libri:

  • Arrampicarsi all’inferno, di Jack Olsen, Longanesi, 1962
  • Parete nord, di Heinrich Harrer, Mondadori, 1999
  • Il richiamo del silenzio, di Joe Simpson, Mondadori, 2004
  • Due cordate per una parete. 1962: la prima italiana sulla Nord dell’Eiger, di Giovanni Capra, Corbaccio, 2006
  • Morte sull’Eiger, di Daniel Anker, Corbaccio, 2007
  • Il prigioniero dell’Eiger, di Giorgio Spreafico, Stefanoni Editrice, 2008
  • L’ossessione dell’Eiger, John Harlin, CDA & Vivalda, 2008
  • Eiger. Trionfi e tragedie, 1932-1938, di Rainer Rettner, Corbaccio, 2010
  • Le grandi pareti Nord. Cervino, Grandes Jorasses, Eiger, di Rainer Rettner, Corbaccio, 2012

Filmografia

Questi invece sono dei film che parlano dell’Eiger:

  • Assassinio sull’Eiger, di Clint Eastwood, 1975
  • North Face – Una storia vera, di Philipp Stölzl, 2008
  • L’eco del silenzio, di Louise Osmond, 2007

 

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