Dopo il Drago arriva la “Lupa del Lagorai” a Vetriolo Terme5 min read

La lupa del Lagorai è l’ultima affascinante scultura realizzata da Marco Martalar a Vetriolo Terme utilizzando i legni degli alberi abbattuti dalla tempesta Vaia del 2018.
La tempesta Vaia
Il 29 ottobre del 2018 una violentissima tempesta (Vaia), con forti piogge e venti che hanno sfiorato i 200 Km orari, si è abbattuta sull’Alpe Cimbra per ben 5 giorni, devastando irrimediabilmente il territorio: furono ben 14 milioni gli alberi abbattuti, spezzando il cuore a tutti coloro che amano la natura e che vivono in questa terra tanto bella e leggendaria.
Sono stati infatti i cambiamenti climatici a dare vita, ancora oggi, a fenomeni atmosferici devastanti e l’uomo non può che ripararne i danni, assumendo atteggiamenti più responsabili e rispettosi nei confronti di Madre Natura. Ci vorranno anni e anni perché le foreste del Triveneto tornino all’antico splendore ma c’è chi ha pensato di sfruttare il disastro naturale verificatosi, realizzando opere cariche di simbolismo che possano fungere da monito per il futuro.
Marco Martalar è stato colui che ha dato forse il maggior contributo in questo senso, realizzando in particolare tre opere di grande valore nell’Alpe Cimbra: il Cervo di Vaia a Millegroppe nei pressi di Luserna, il Drago di Vaia a Lavarone e poi la Lupa di Vaia a Vetriolo Terme.
La “Lupa del Lagorai” a Vetriolo: il gioiello nato dalla tempesta
Vetriolo Terme è una frazione del borgo di Levico Terme, in provincia di Trento: si trova nel cuore della Valsugana e rappresenta il centro termale situato più in alto in Europa, alla luce dei suoi 1500 m. di altezza. I monti Panarotta, Fronte e Lagorai lo cingono con la loro mole e il Lago di Levico sorge a due passi dal centro di Levico.
È in questo contesto che Marco Martalar, artista veneto, ha deciso di realizzare la sua Lupa, rendendo così questa tranquilla località del Trentino Alto Adige una meta sempre più frequentata dagli amanti della montagna. Come ha fatto per il Cervo e il Drago di Vaia, anche per la Lupa del Lagorai lo scultore Martalar, assai esperto nel lavorare legno non trattato, non ha tagliato alberi ma ha utilizzato circa 2000 scarti di legno, recuperati da quegli alberi spezzati dalla tremenda tempesta Vaia.
Rinnovare il ciclo eterno della vita con la Land Art
Ovviamente nella realizzazione della sua Lupa, Marco Martalar non ha utilizzato vernici particolari od oli per impedire al tempo di usurare la sua opera: la Lupa infatti sarà alla mercé del tempo e del mutare delle stagioni, per poi deteriorarsi e diventare prezioso humus per le foreste, alimentando il naturale ed eterno ciclo della vita.
La Lupa, così come il Drago di Lavarone, sono infatti due esempi di Land Art: questa contemporanea corrente artistica nasce negli anni 60 negli Stati Uniti d’America e ha come obiettivo quello di plasmare la natura realizzando opere presso deserti, laghi, spiagge o foreste, tutte deteriorabili in quanto realizzate solo con materiali naturali come appunto il legno.
A soli 27 Km da Levico Terme sorge ad esempio Arte Sella, una bellissima mostra a cielo aperto di arte contemporanea, ricca di installazioni tipiche della Land Art come ad esempio la Cattedrale Vegetale, realizzata esclusivamente con rami abilmente intrecciati.
Come raggiungere la “Lupa del Lagorai”
La Lupa realizzata da Marco Martalar è stata dunque realizzata solo con il legno di recupero ed è alta ben 6 m: una volta al cospetto con questa opera artistica, ci si rende conto dell’imponenza di questo animale ligneo, il cui muso è rivolto verso il cielo proprio come se stesse realmente ululando alla luna.
Questa monumentalità è voluta in quanto simboleggia l’importanza del ritorno del lupo nell’abitare queste zone montane e boscose dell’Alpe Cimbra. Come per il Drago Vaia, anche la “Lupa del Lagorai” è un segno di rinascita, anche dopo una tragedia quale è stata la tempesta Vaia.
L’opera di Marco Martalar si trova a 1600 m di altezza e per raggiungerla bisogna parcheggiare l’automobile presso il Nif, un ristorante di Vetriolo Terme e poi camminare a piedi per circa 1 Km su una piacevole strada forestale. Una volta arrivati a destinazione, vi ritroverete non solo davanti a una Lupa nata effettivamente da una tempesta, ma anche a contemplare la Valsugana sottostante e i due laghi di Levico e di Caldonazzo.
Il Drago di Vaia
Chi visita la “Lupa del Lagorai” a Vetriolo Terme non può non recarsi a Lavarone, distante 38 Km, per ammirare il Drago Vaia, realizzato sempre dallo scultore Marco Martalar con il legno devastato dalla tempesta Vaia. Come la Lupa, anche il Drago è stato realizzato non certo per incutere timore ma è solo un messaggio di quanto la forza della natura possa essere devastante.
Simboleggia poi il coraggio di ricominciare, rinascendo dalle proprie ceneri come se fosse una fenice. Il Drago Vaia si trova in cima al Tablat e si può raggiungere da Gionghi, Cappella o Bertoldi, che sono tutte frazioni di Lavarone, con la possibilità di fermarsi presso la baita “Tana Incantata”.

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Cosa vedere a Levico Terme
Levico Terme, dall’inaugurazione della Lupa del Martalar nell’ottobre del 2022, è diventata una tappa imperdibile in un viaggio alla scoperta delle bellezze del Trentino Alto Adige. Eppure non mancano le cose da vedere in questo grazioso borgo montano, a partire dal Parco storico degli Asburgo: si tratta di un’area verde con centinaia di specie di alberi piante, teatro peraltro di un magico Mercatino Natalizio, con tanto di Villaggio degli Elfi e visita dei Krampus, che tanto spaventano e affascinano i più piccoli.
Dal centro di Levico si possono raggiungere le terme della frazione di Vetriolo, dove le acque cariche di minerali sgorgano dal cuore del Lagorai e il Lago di Levico: si tratta di uno degli specchi lacustri più belli del Trentino, cinto da alberi e con un aspetto che lo rende piuttosto simile a un fiordo.
La Via dei Pescatori è una strada immersa nella vegetazione che permette a tutti di circumnavigare il lago, il quale, alla stregua del suo vicino Lago di Caldonazzo, è meta anche degli sportivi che praticano surf, windsurf, canoa o sup. A poco meno di 2 Km dal centro di Levico sorge poi il Forte delle Benne: è stato costruito dagli austro-ungarici anche se, di fatto, non fu mai coinvolto nella Prima Guerra Mondiale.
- Comunian, Lorenzo (Autore)
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Classe 1983, fin da bambino ho avuto la passione per la montagna, gli sport all’aria aperta e la natura. Nel 2011 mi sono iscritto al C.A.I. dove ho seguito diversi corsi. Oggi la montagna è una passione viva più che mai oltre che uno stile di vita. La voglia di condividere questa mia passione è il motivo per cui ho deciso nel 2020 di fondare questo Blog per mettere al servizio degli altri tutte le mie conoscenze.