Cramponnage: cos’è e come si pratica?4 min read

Il cramponnage è una disciplina nata in Valle d’Aosta a Cogne e che si sta diffondendo sempre di più che permette di fare delle escursioni su neve ghiacciata con l’utilizzo di piccozza e ramponi.
Per gli amanti della montagna indipendentemente se neofiti o esperti, l’uso di ramponi, piccozze e viti da ghiaccio o similari, sono tra gli elementi essenziali in qualsiasi kit da arrampicata ben fornito. Questa attività escursionistica è tra l’altro nota proprio come cramponnage. I ramponi quindi da cui deriva il nome, sono elementi essenziali per praticare questa attività e si usano in diversi modi a seconda della tipologia con cui vengono realizzati.
I ramponi automatici ad esempio sono indicati per scalare pareti di ghiaccio, cascate o ghiacciai e si agganciano ai puntali degli stivali che devono essere rigidi e robusti. I ramponi semiautomatici invece, vengono posizionati su scarponi da montagna semirigidi e sono i più utilizzati, visto che tornano utili anche in alta montagna. In riferimento a quanto sin qui premesso, vediamo nel dettaglio cos’è il cramponnage, come si pratica e a chi rivolgersi per diventare degli esperti.
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In cosa consiste il cramponnage
La maggior parte degli esperti escursionisti amanti delle cime innevate, sono muniti di ramponi che si rivelano preziosi per salire su piccoli gradini formati dal ghiaccio e per camminare sulla neve dura. Questo equipaggiamento consente dunque di praticare il cosiddetto cramponnage.
Nello specifico si tratta di una passeggiata a progressione che si svolge su terreni ghiacciati così come su piste di neve battuta e di scarsa pendenza. I suddetti ramponi si rivelano anche ideali per offrire una presa sicura al suolo, cosa che le normali scarpe da corsa non sono in grado di garantire.
Detto ciò, è importante aggiungere che per praticare il cramponnage i suddetti ramponi devono essere sfruttati al meglio, e per tale motivo esigono un’accurata spiegazione tecnica da parte del personale esperto visto che al momento opportuno bisogna saperli indossare.
In che modo viene praticato il cramponnage
Dopo aver chiarito il concetto di cramponnage per capire dettagliatamente a cosa si riferisce, va subito detto che si tratta di un’attività che è in grado di essere praticata in diversi modi.
Per fare qualche esempio in merito, i principianti amanti del trekking optano per ramponi a punte piatte ideali per percorrere agevolmente sentieri adiacenti ai torrenti e che si presentano con un mix di ghiaccio e neve dura. Questa tipologia di calzature è tuttavia utilizzabile soltanto su sentieri con un’inclinazione non eccessiva.
Premesso ciò, per ottimizzare il risultato e rendere la camminata-progressiva, ai neofiti del cramponnage viene consigliato di utilizzare anche una piccozza al fine di avere punti d’appoggio migliori in tratti molto più impegnativi, oppure di usare i classici bastoncini da trekking in grado questi ultimi di garantire un buon appoggio ed equilibrio al suolo.
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Quali sono i fondamentali per praticare il cramponnage?
Il cramponnage è una tecnica di passeggiata che richiede un certo grado di esperienza per essere praticata. I principianti infatti devono conoscerne i fondamentali, ossia apprendere le tecniche di marcia e di progressione con i ramponi ai piedi.
Inoltre gli istruttori forniscono importanti informazioni su come utilizzare la piccozza, ovvero quale metodo bisogna adottare per un suo appoggio o ancoraggio su una parete ghiacciata. Lo stesso discorso vale per i bastoncini da trekking; infatti, in fase di preparazione al cramponnage, gli istruttori insegnano le migliori tecniche per utilizzarli sia in appoggio che in progressione.
In pratica si tratta di una modalità molto simile a quella adottata dai soccorritori alpini oppure dagli atleti che praticano lo sci nordico. Avere ai piedi dei ramponi adeguati e soprattutto saperli utilizzare, significa quindi praticare il cramponnage in massima sicurezza sia su sentieri ghiacciati che innevati.
A questo punto vale la pena aggiungere che gli esperti delle scalate in montagna sanno benissimo che le valanghe in questi contesti sono sempre da considerare, ed è per tale motivo che per praticare il cramponnage da parte dei principianti la conoscenza dei fondamentali della tecnica è a dir poco importante.
Per concludere possiamo dunque asserire che la disciplina del cramponnage per essere praticata correttamente e senza gravi rischi per la propria incolumità, richiede una buona dose di preparazione e che va preferita all’improvvisazione fai da te.
Quale attrezzatura utilizzare per il cramponnage
Il cramponnage come le altre discipline da praticare in alta montagna ossia l’arrampicata e l’alpinismo, richiede anch’esso attrezzature adeguate per portare a buon fine l’operazione e in massima sicurezza. Oltre ai ramponi da indossare ai piedi e alla piccozza da utilizzare come supporto su alcune pendenze presenti sul percorso scelto, ce ne sono anche altri che possono tornare utili in qualsiasi momento.
Uno zaino abbastanza capiente ed ideale per contenere i suddetti attrezzi ma anche accessori come calzini, berretti e guanti è sicuramente un must. Tuttavia se il cramponnage si intende praticarlo in un modo più impegnativo e ad alta quota, una volta diventati esperti anche uno zaino airbag, un casco, occhiali e un abbigliamento specifico e traspirante sono da considerare per vivere l’esperienza in modo funzionale e sicuro.
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Classe 1983, fin da bambino ho avuto la passione per la montagna, gli sport all’aria aperta e la natura. Nel 2011 mi sono iscritto al C.A.I. dove ho seguito diversi corsi. Oggi la montagna è una passione viva più che mai oltre che uno stile di vita. La voglia di condividere questa mia passione è il motivo per cui ho deciso nel 2020 di fondare questo Blog per mettere al servizio degli altri tutte le mie conoscenze.
Vista la nostra bella lingua italiana, è un peccato che si utilizzino sempre termini francesizzanti per descrivere cose o fatti che potrebbero essere comunicati in italiano. Cramponnage dunque bocciato.
Lo so ti capisco bene Marco ma oramai molti termini nella lingua francese o meglio ancora in inglese sono entrati a far parte del linguaggio e della lingua italiana e quindi vengono utilizzati regolarmente nel parlato e nello scritto. A volte poi si fa anche fatica a tradurre il significato e il senso di un termine in una lingua straniera.