Cos’è l’effetto wind chill e come difendersi3 min read

Il fattore wind chill indica la temperatura percepita dal nostro corpo in funzione della velocità del vento e della temperatura dell’aria ed è potenzialmente pericoloso oltre certi limiti.
Come ti spiegavo in un mio precedente articolo, la montagna presenta due tipologie di pericoli: pericoli oggettivi e pericoli soggettivi. I pericoli oggettivi possono essere diretti o indiretti; uno dei pericoli oggettivi diretti è legato ai pericoli del tempo in montagna e fra questi rientra anche il vento.
I fenomeni meteorologici tipici della montagna influenzano e modificano l’ambiente e il terreno in cui si trovano gli abitanti della montagna e chi la frequenta abitualmente o occasionalmente, mettendo alla prova le capacità fisiche e mentali.
Conoscere e riconoscere i pericoli consente di adottare comportamenti che minimizzano il rischio: l’elevato livello di sensibilità nei confronti dei segnali della natura permette, infatti, di procurarci margini di distanza e di tempo per poter prendere decisioni giuste senza pressioni e senza essere influenzati da informazioni magari scarse o incomplete. Questo concetto diventa fondamentale nella stagione invernale e quando si pianificano uscite in alta quota. Saper leggere un bollettino meteo è un’arma vincente per pianificare l’escursione ed evitare problemi.
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Il raffreddamento del corpo
Freddo, pioggia, neve e vento, oltre alla sudorazione, provocano il raffreddamento del corpo che, oltre a un certo limite, può diventare pericoloso. Il raffreddamento dovuto alle forti perdite di calore può essere parzialmente compensato da una buona insolazione.
Esso, comunque, dipende molto dal grado di isolamento che offrono i vestiti indossati (aumenta quando sono meno isolanti gli indumenti e più sono umidi). In base ai seguenti fenomeni atmosferici il corpo si comporta in modo differente:
- Freddo e sudore: l’organismo perde calore non solo per irraggiamento e conduzione dal corpo verso l’aria esterna più fredda, ma anche per l’evaporazione del sudore dalla pelle. Questa avviene anche quando la temperatura esterna è molto bassa ed aumenta quando si compie attività fisica.
- Pioggia e neve: se i vestiti si bagnano per il sudore stesso o per la pioggia o neve, l’isolamento che essi offrono si riduce e la temperatura corporea si abbassa rapidamente.
- Vento: il raffreddamento del corpo aumenta molto con la velocità del vento: è l’effetto “wind chill”. In condizioni di bassa temperatura, infatti, il vento ha un effetto importante nel determinare la sensazione di freddo percepita, poichè esso asporta in continuazione la pellicola d’aria a contatto con la pelle, che normalmente funge da isolante termico.
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Cos’è il wind chill factor
Il wind chill factor (o fattore wind chill) è un indice che esprime la temperatura percepita dal nostro corpo in funzione della velocità del vento e della temperatura dell’aria. I valori riportati nella tabella sottostante indicano le temperature alle quali si rischia il congelamento delle parti esposte, per diverse durate temporali dell’esposizione, considerando la pelle secca.
Dalla tabella si ricava, ad esempio, che, con una temperatura dell’aria do -10°C e un vento di 40 km/h, la temperatura percepita dal nostro corpo è di ben – 31 °C.
Sulla capacità di resistere al freddo influiscono vari fattori soggettivi, come la costituzione fisica, l’allenamento, lo stato di salute, la stanchezza e l’intensità dei movimenti. I bambini sono più soggetti al raffreddamento, a causa della maggiore superficie esposta al raffreddamento in rapporto alla massa corporea.

Come comportarsi e cosa fare
Per evitare i fenomeni pericolosi causati dall’effetto wind chill è consigliabile attuare i seguenti comportamenti:
- Pianificare in maniera dettagliata l’uscita;
- In base alle indicazioni sulla temperatura e sul vento previsti in alta quota, calcolare la temperatura effettiva per la propria meta;
- Considerare la stagione, il numero di ore di luce, l’orario della giornata, la presenza di zone esposte al vento e l’evoluzione delle condizioni meteorologiche nel corso della giornata;
- Avere con se indumenti ed equipaggiamento per ogni eventualità;
- Scegliere accuratamente i punti di sosta, non effettuare soste lunghe in zone esposte al vento;
- Essere disposti a cambiare itinerario e nel caso optare per una rinuncia.
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Classe 1983, fin da bambino ho avuto la passione per la montagna, gli sport all’aria aperta e la natura. Nel 2011 mi sono iscritto al C.A.I. dove ho seguito diversi corsi. Oggi la montagna è una passione viva più che mai oltre che uno stile di vita. La voglia di condividere questa mia passione è il motivo per cui ho deciso nel 2020 di fondare questo Blog per mettere al servizio degli altri tutte le mie conoscenze.