Cosa fare (e non fare) se si incontra un orso in montagna8 min read

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orso bruno

L’orso bruno italiano fa parte del nostro territorio e bisogna imparare a conosce le sue abitudini e rispettarlo per attuare una convivenza pacifica.

Questo argomento è all’ordine del giorno visto i recenti avvenimenti che sono successi in un bosco in Val di Sole dove un runner di 26 anni è stato aggredito e ucciso da un orso. Negli ultimi anno infatti grazie ai programmi di ripopolamento della fauna selvatica in via di estinzione fatti da WWF e vari programmi europei animali come orsi e lupi hanno cominciato a ripopolare le nostre Alpi e Dolomiti. Nello specifico l’orso in questione G4 è figlio di una coppia di orsi sloveni e poi introdotto in Trentino.

Morale della favola oltre ai problemi con i pastori e allevatori in quanto l’orso e i lupi mangiano le pecore e il bestiame, questa notizia ha acceso l’opinione pubblica. La questione si divide tra chi vuole catturare l’orso e abbatterlo e chi invece no. Al di là di come uno la pensa vediamo quali sono i comportamenti da tenere e cosa invece non bisogna fare se si dovesse incontrare un orso.

Dove si trovano gli orsi in Italia?

Questa è una domanda che oggi più che mai viene normale chiederselo visto il risalto che hanno dato i mass-media di questo spiacevole evento. In Italia possiamo trovare la presenza unicamente dell’ orso bruno (Ursus arctos) che può essere Alpino oppure Marsicano, e generalmente occupa tre grandi macro-aree, due sulle Alpi e una sull’Appennino, habitat della sottospecie marsicana:

  • Trentino occidentale
  • Area di confine fra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Austria
  • Appennino centrale (Abruzzo, Lazio, Molise).

Entrambe le specie (orso bruno alpino e orso bruno marsicano) prediligono ambienti boschivi e foreste di latifoglie con altitudini comprese fra i 300 e i 1.500 metri, ma non disdegnano di avvicinarsi a campi coltivati e pascoli durante le ore notturne. L’orso bruno è di natura schiva e tranquilla, e viene erroneamente considerato aggressivo anche se, come vedremo, non va sottovalutata la sua pericolosità.

L’introduzione dei Parchi e aree protette

In passato gli orsi bruni popolavano l’intero arco alpino e appenninico con numeri di esemplari elevati che a partire dal 18esimo secolo iniziarono a diminuire sempre di più a causa della caccia indiscriminata e dall’antropizzazione del territorio fino ad arrivare agli anni ’90 del secolo scorso dove si arrivò a sfiorare la completa estinzione di questa specie dal nostro territorio.

Ecco che vi fu la necessità di instituire piani di introduzione e conservazione dell’orso bruno: attualmente si contano circa 100 esemplari sulle Alpi (distribuiti fra il Parco Naturale Adamello Brenta e le zone di confine internazionale del Friuli Venezia Giulia), mentre si attestano tra i 30 ed i 50 individui gli appartenenti alla sottospecie marsicana che ha il suo habitat nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Caratteristiche e comportamenti dell’orso bruno italiano

L’orso bruno italiano è più piccolo (e meno aggressivo) rispetto ai suoi parenti americani (l’Ursus arctos horribilis conosciuto anche come Grizzly o il Kodiak), comunque ha una stazza di tutto rispetto: se si alza in piedi è in grado di arrivare a quasi 2 metri di altezza, mentre il peso si attesta sui 130 kg di media. Le femmine hanno misure più ridotte.

Nonostante la mole, al contrario di quanto si potrebbe pensare, di corsa può raggiungere  i 50 km/h perciò è molto veloce e agile. L’orso non sta mai fermo sullo stesso posto e una femmina per trovare cibo per se e i propri piccoli riesce a copre un’area ampia fino a 140 kmq mentre i maschi arrivano addirittura fino a 300 kmq.

Questo vagare rende probabili occasionali incontri con l’uomo soprattutto durante l’estate e l’autunno, quando il plantigrado è alla costante ricerca di cibo (periodo di iperfagia) per prepararsi ad affrontare il letargo invernale. Gli artigli sono di notevoli dimensioni ma vengono usati più per scavare in cerca di cibo (insetti e altro) e arrampicarsi che per attaccare delle prede. L’orso bruno italiano è onnivoro e vanta un olfatto straordinariamente efficace e potente.

La tranquilla convivenza tra l’uomo e l’orso (come altri animali selvatici) è assolutamente possibile se si rispettano poche e semplici regole di base e si conosce il territorio con la consapevolezza anche dei rischi. Il WWF in collaborazione con altri Enti e Associazioni hanno introdotto alcune regole da conoscere e rispettare.

Cose che devi sapere

Per quanto riguarda gli orsi ma in genere tutta la fauna selvatica ci sono alcune cose che è bene sapere e conoscere per aiutarci a stare più tranquilli. Va detto che non deve innescarsi la psicosi da orso e che adesso non si va più a camminare in montagna in quelle zone per paura dell’orso.

La fauna selvatica fa parte di quei pericoli oggettivi che sono parte della montagna e dall’ambiente wild e in ogni casi gli attacchi di orsi verso l’uomo in più di 100 anni si possono contare sulle dita di una mano. Essa va protetta e tutelata e occorre che l’uomo sappia convivere con essa. In ogni caso ricorda che:

  1. L’orso naturalmente teme l’uomo e se ne mantiene a distanza;
  2. Ad oggi non è noto alcun caso di aggressione all’uomo da parte di un orso marsicano;
  3. Incontri ravvicinati sono stati più volte documentati, ma non sono mai state raccolte evidenze o atteggiamenti di aggressione;
  4. Un orso che si solleva sulle zampe posteriori non vuole minacciare ma sta semplicemente valutando la situazione;
  5. Gli orsi non hanno un’ottima vista, ma sanno arrampicarsi sugli alberi e corrono veloci quanto un cavallo quindi è praticamente inutile correre o arrampicarsi ma conviene stare fermi;
  6. Un orso potrebbe simulare un attacco in via eccezionale, ma solo per spaventare e farci allontanare, senza entrare in contatto fisico: è una possibile normale reazione di fronte a una presenza non gradita.

Quali sono le abitudini di un orso

Una cosa che accomuna tutti gli animali selvatici, certe situazioni possono essere più pericolose di altre perché stimolano l’istinto di difesa dell’animale. Quindi per evitare un possibile attacco è bene cercare di evitare queste situazioni particolari:

  • una femmina d’orso insieme ai suoi piccoli fa il possibile per difenderli da un potenziale pericolo;
  • un orso che si sta nutrendo può anche cercare di difendere il suo pasto;
  • un orso ferito è più pericoloso;
  • un orso che si sente minacciato da un cane può diventare pericoloso.

Può succedere che vi siano orsi che per varie ragioni frequentano ambienti di vita e di lavoro dell’uomo e che diventi un diventi un osservato speciale per danni o preoccupazioni che può generare a carico di una comunità.

La gestione di simili situazioni fa capo ai vari Parchi Regionali o Nazionali con il coinvolgimento dei residenti e di esperti. È bene che frequentatori occasionali si affidino alle raccomandazioni date volta per volta in questi casi dalle autorità competenti.

8 Cose da fare (e non fare)

Come abbiamo visto l’orso di per se non attacca l’uomo e non è minaccioso anche se ha dei comportamenti tipici degli animali selvatici e spesso agisce perchè ha più paura di noi e ci vede come un possibile pericolo. In tal senso ecco alcuni comportamenti da tenere a mente e cose da non fare per tutelare l’orso e noi stessi.

  1. Se volete evitare di incontrare un orso sul vostro cammino, è sufficiente parlare o produrre rumori in modo che l’animale percepisca la vostra presenza con largo anticipo e si allontani;
  2. Se avete la fortuna di intravedere l’orso in lontananza, arrestatevi e rimanete fermi ad osservarlo. Non avvicinatevi mai a meno di 100 metri di distanza;
  3. Non avvicinatevi mai a cuccioli di orso, ma anzi allontanatevene subito perché la loro madre dovrebbe essere vicina e può reagire se immagina i suoi piccoli in pericolo, come farebbe qualsiasi madre anche della nostra specie;
  4. Non avvicinatevi mai a una tana di orso e tantomeno tentate di entrarvi;
  5. Se vi doveste imbattere improvvisamente in un orso a distanza ridotta, mantenete la calma e non urlate, ma parlate per farvi riconoscere. Se l’orso rimane fermo, allontanatevi con calma, indietreggiando o muovendovi lateralmente. Se l’orso dovesse seguirvi, fermatevi e mantenete la vostra posizione. Non lanciate contro l’animale pietre o bastoni, non scappate di corsa e non arrampicatevi su un albero.
  6. È molto improbabile che l’orso vi attacchi ma se nonostante tutto dovesse farlo, rimanete immobili: con grande probabilità l’orso si fermerà vicino a voi senza alcun contatto fisico. Se l’attacco dovesse arrivare al contatto, distendetevi a terra a faccia in giù, coprendovi il collo con le mani. Rialzatevi solo quando l’orso non sarà più nei paraggi e segnalate l’accaduto al Parco e ai Carabinieri-Forestali.
  7. Se passeggiate con il vostro cane nell’habitat del plantigrado, tenetelo al guinzaglio per evitare che si avvicini a un orso, disturbandolo o attaccandolo, ma anche che lo conduca verso di voi se dovesse tornare indietro in cerca di protezione.
  8. Non date mai da mangiare ad animali selvatici e non abbandonate mai cibo e altri rifiuti organici nel bosco e nelle sue vicinanze, né nei pressi di rifugi. Tutti i rifiuti devono essere riportati a casa, oppure depositati in bidoni della spazzatura non accessibili alla fauna. È molto importante che gli orsi non associno fonti alimentari con la presenza umana, perché questo accentuerebbe i conflitti tra le due specie.

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Un pensiero su “Cosa fare (e non fare) se si incontra un orso in montagna

  1. Ho vissuto in Canada qualche anno nella zona delle Rocky Mountains e queste sono esattamente le indicazioni da conoscere e che è comune sapere in Canada (i negozi di sport per dire organizzano degli incontri dove spiegano questo ed altro). Nelle mie escursioni ho incontrato orsi mentre guidavo e mentre passeggiavo. In nessuno dei casi mi sono mai sentito minacciato. Il fare rumore è la regola d’oro da tenere mentre si cammina in montagna, specialmente sui tornanti dove l’orso non può vederci e noi non possiamo vederlo. Sarà lui il primo ad allontanarsi.

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