Con gli sci o le ciaspole lungo i forti della Linea Gialla8 min read

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La Linea Gialla è una linea di fortificazione e resistenza lungo le Dolomiti meridionali, costruita dal Genio Militare durante la Prima Guerra Mondiale. Si tratta di una serie di forti e strade militari costruiti sfruttando alla perfezione la conformazione delle montagne. I forti lungo la linea gialla spesso si trovano in quota in punti molto panoramici. Abbandonati a se stessi oggi i forti della Linea Gialla diventano mete interessanti da raggiungere in inverno con le ciapsole o gli sci ai piedi.

lungo i forti della linea gialla

La Grande Guerra e la Linea Gialla

Nel 1882 l’Italia sottoscrisse la Triplice Alleanza, un trattato di difesa reciproca, ma contemporaneamente iniziò a costruire una serie di fortezze e opere di sbarramento delle vallate alpine per neutralizzare il rischio di un’invasione da parte degli alleati. Si trattava di una serie di opere imponenti di concezione ottocentesca che vennero realizzate nel corso degli anni ’80 per poi subire una pausa. Tra il 1905 e il 1911 ripresero i piani militari di potenziamento del sistema difensivo costruendo nuovi forti a consolidare le difese di fondovalle e la realizzazione di carrareccie a pendenza costante, adatte al traino delle artiglierie. Il nostro paese in quegli anni sostenette spese enormi indebitandosi con moltissimi poveri che emigravano verso il Nord-Europa.

Con l’inizio del conflitto mondiale, già dai primi mesi, il comando militare si rese conto che queste fortificazioni erano inadeguate, e furono presto sostituite nella guerra di montagna, da trincee e postazioni in caverna. E’ allora che lo Stato Maggiore italiano concepì la famosa Linea Gialla, una lunga diagonale alle spalle della quarta Armata, che dalla Mauria scendeva attraverso le Dolomiti fino alla Valsugana.

Cos’è la Linea Gialla

La Linea Gialla è una linea di resistenza in caso di sfondamento contro gli Austroungarici, arretrata rispetto il fronte, concepita dallo Stato Maggiore Italiano. La Linea Gialla doveva essere la linea di massima resistenza e sbarramento contro l’invasione nemica, ma nel ’17 dopo la disfatta di Caporetto, non furono in grado di svolgere la funzione di arresto per cui fu progettata e pensata. Gli unici punti dove resistette per arrestare l’arretramento fu sul Piave e sul Grappa.

La Linea Gialla, era suddiviso in tre settori:

  1. La Fortezza Cadore-Maè
  2. Sbarramento del Cordevole
  3. Sbarramento del Brenta-Cismon

I forti di Guerra

I forti posti lungo la Linea Gialla in realtà non furono mai utilizzati per lo scopo per cui erano stati costruiti. Quando scoppiò la guerra molti di essi erano appena stati ultimati o in fase di allestimento ma ben presto si resero inutilizzabili: il conflitto si spostò sulle creste e dentro le montagne lontano dalla portata dell’artiglieria. I forti così ebbero una vita breve e ben presto vennero depotenziati, disarmati, svuotati delle guarnigioni e degli armamenti e furono ridotti a semplici osservatori, o depositi con riserve.

Fu così che i forti furono abbandonati frettolosamente dai soldati italiani e danneggiati per renderli inutilizzabili dal nemico, ma successivamente subirono ancor più forti danneggiamenti dalle truppe austriache. Finita la Guerra per decenni i forti e le postazioni militari furono saccheggiati dai recuperanti, che attuarono una demolizione accurata e capillare alla ricerca di ferro.

Per decenni poi questi ruderi furono dimenticati nell’oblio, fino ad arrivare a tempi più recenti quando furono recuperati con l’occasione del Centenario della Grande Guerra. Essi furono sistemati, restaurati e portati a nuova vita, e introdotti nel Museo della Grande Guerra. Essi sono diventati punti di riferimento per visitatori e studenti e scolaresche per vedere i resti della Guerra.

mappa linea gialla
Rappresentazione cartografica della Linea Gialla

Itinerari lungo i forti della Linea Gialla

L’inverno è una stagione magica e particolare ideale per assaporare il silenzio e la magia delle Dolomiti a piedi con le racchette da neve o gli sci. Sono posti facilmente raggiungibili, a volte poco conosciuti, e che permettono di godere di ampie vedute panoramiche. Alcuni forti (detti forti di prossimità) si trovano nei fondovalle e sono facilmente raggiungibili, altri (detti forti di alta quota) si trovano più in alto facendo diversi metri di dislivello per raggiungerli.

Fortezza Cadore Maè – Forti di prossimità

Questi sono quattro possibili mete, del settore Fortezza Cadore-Maè, da raggiungere facilmente con brevissime passeggiate:

  • Forte Monte Ricco e Batteria Castello: si tratta di una breve passeggiata (dislivello 70 m, lunghezza 3 km a/r, tempo un’ora circa) sopra Pieve di Cadore che porta a Batteria Castello e Forte Monte Ricco che è stato ristrutturato.
  • Forte Col Vaccher: questo forte si trova a Tai di Cadore, una bella passeggiata su strada carrabile nel bosco di Manzago. Dislivello 160 m, lunghezza percorso 4 km a/r, tempo di percorrenza circa un paio d’ore.
  • Forte Pian d’Antro: facile passeggiata da Venas di Cadore fino ai ruderi della caserma e del forte corazzato. Dislivello 150 m, lunghezza 5 km a/r, tempo richiesto due ore circa, soste escluse.
  • Postazione di Col Pradamìo: siamo a Valle del Maè tra Mezzocanale e Ospitale di Zoldo, in località Casoni. Dislivello circa 480 m, lunghezza 6 km a/r, tempo di percorrenza due ore circa, soste escluse.

Fortezza Cadore Maè – Forti di alta quota

Questi invece sono quattro itinerari, del settore Fortezza Maè, che richiedono più impegno per raggiungerli in quanto i forti militari si trovano in quota. Questo settore contava nove forti corazzati di cui tre in alta quota (Tudaio, Vidal, Rite), più una serie di numerose postazioni costruite per garantire il controllo delle valli: gallerie, postazioni, osservatori, trincee, ricoveri collegati tra loro.

  • Forte di Monte Tudaio (2140 m): dalla frazione di Piniè nel Comune di Vigo di Cadore, si segue per la strada militare per gallerie e resti di opere militari fino al forte e alla vetta. Il forte si trova a 2140 m di quota. Dislivello 1260 m, lunghezza 17 km a/r, tempo richiesto circa 7 ore soste escluse.
  • Forte del Col Vidal (1880 m): si sale da nord per la Val da Rin fino a Pian dei Buoi in quanto d’inverno la strada da Lozzo di Cadore non è percorribile. Si segue “L’anello dei Colli” per Col Cervera, Pian dei Formai, Forte Basso e Forte Alto con la batteria corazzata. Dislivello 900 m, lunghezza 17 km a/r e tempo di percorrenza 7 ore soste escluse.
  • Postazione di Monte Miaron al Passo della Mauria (1685 m): questa è una facile escursione su strada militare (s. 325) a traversi regolari e tornanti fino all’ex stazione di artiglieria che controllava l’accesso dalla Carnia. Dislivello 400 m, lunghezza 6 km a/r per poco più di due ore di cammino, soste escluse.
  • Forte di Monte Rite (2160 m): si percorre la vecchia strada militare (s. 479) che sale dal Passo Cibiana fino alla grande caserma, poi a Forcella Dèona e infine alle costruzioni del forte ristrutturate e adibite a museo che dominano la cresta del monte. Qui si trova il Museo delle Nuvole che fa parte del plesso museale MMM (Messner Mountain Museum) di Reinhold Messner. Giro molto interessante dalla cui sommità si gode di un panorama spettacolare. Visto la bellezza del paesaggio e la difficoltà media del giro, oltre alla presenza del museo, questo è un percorso abbastanza frequentato.

Sbarramento Brenta-Cismon

Questi invece sono due forti presenti sul settore Brenta-Cismon: 

  • Forte di Cima Lan (1261 m): da Arsiè si raggiunge Col Perer. Si tratta di una piacevole escursione sulla carrareccia che porta ai ruderi delle caserme, delle scuderie e al forte dal poderoso interno in rovina. Dislivello 250 m, lunghezza 8 km a/r, con tre ore di cammino senza soste.
  • Forte Leone a Cima Campo (1512 m): da Col Perer si raggiunge malga Col di Gnèla e si prosegue sulla stradina militare che passa le caserme con gli alloggi per la truppa e gli ufficiali, le scuderie per i muli e altre postazioni fino all’ampia spianata  del forte restaurato.
  • Forte Monte Lisser (1633 m): si trova sull’Altopiano di Asiago e fu costruito tra il 1911 e il 1914 con lo scopo di controllare la Valsugana ma poteva intervenire anche sulla zona delle Melette e sulla Piana di Marcesina. Il Forte Lisser chiamato anche il “Leone dell’Altipiano” è costituito da un grande edificio (63 m di lunghezza per 15,5 m di larghezza, alto quasi 10 m, anche se gran parte interrato) a due piani, con un batteria di 4 cannoni da 149 mm.

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Conclusioni

Ripercorrere gli itinerari della Grande Guerra lungo le nostre bellissime Dolomiti è sempre una scoperta e una gioia immensa per riscoprire la storia. In particolare i forti lungo la Linea Gialla sono belli da visitare d’estate, ma ancor più d’inverno acquistano un fascino unico, sotto il peso della neve. Essi offrono la possibilità appunto di fare delle bellissime escursioni a piedi, con le ciaspole o con gli sci, in assoluta armonia tra storia e natura, assaporando la libertà e il silenzio. I forti di solito erano realizzati in posizione di controllo con ampia visuale su vallate e rilievi alpini. In genere sono tutti serviti da una strada militare, e alcuni si trovano facilmente, altri invece sono più lontani.

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