Classificazione delle difficoltà su via ferrata5 min read

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classificazione delle difficoltà su via ferrata

Quando si affronta una via ferrata bisogna sempre stare molto attenti e utilizzare la corretta attrezzatura tecnica al fine di evitare incidenti. In questi casi come si dice la prudenza non è mai troppa. Anche se troppo spesso si tendono a sottovalutare questo tipo di itinerari, per assurdo sono quelli più frequentati e dove accadono più disavventure. Per capire se siamo in grado di affrontare o meno un sentiero attrezzato o una via ferrata ci viene dato dalla classificazione delle difficoltà. 

Cos’è la classificazione delle difficoltà

E’ chiaro a tutti che affrontare una via ferrata non è come fare una semplice escursione nel bosco; essa richiede impegno fisico, concentrazione e una certa esperienza dell’ambiente montano. Si tratta infatti del primo approccio al “mondo verticale” dove si scalano le pareti rocciose per arrivare ad una cima. Ovviamente non tutte le vie ferrate sono uguali, ce ne sono di più semplici e di più lunghe e impegnative. A decretare la difficoltà di una via ferrata concorrono vari aspetti come:

  • esposizione,
  • quota,
  • lunghezza e dislivello complessivo,
  • avvicinamento,
  • difficoltà tecniche di progressione,
  • impegno fisico.

La classificazione delle difficoltà su ferrata come dice la parola stessa sono delle sigle convenzionali che il CAI (Club Alpino Italiano) e le varie associazioni alpinistiche hanno dato per individuare e catalogare un percorso piuttosto che un altro. In questo modo chiunque si appresti ad affrontare quel percorso sa a cosa va incontro e sarà in grado così, in base alle proprie capacità ed esperienza, valutare se è in grado di farlo o meno.

Quali sono i sistemi di classificazione

La classificazione delle difficoltà su via ferrata esiste ormai da diverso tempo e negli anni si sono dettagliati sempre di più. Per una persona poco esperta o alle prime armi è molto importante affidarsi a tale classificazione, per questo consiglio di leggere attentamente le relazioni cercando di fare sempre qualcosa che è alla nostra portata e non esagerare. Questo co consente di divertirci in sicurezza senza pericoli.

Tra i sistemi di classificazione più noti abbiamo:

  • Scala italiana
  • Scala austriaca
  • Scala tedesca
  • Scala francese.

La scala italiana

Nel 2016, la Commissione di Alpinismo UIAA (Unione Internazionale Associazioni Alpinistiche) ha adottato ufficialmente la scala italiana come standard internazionale per decretare la classificazione delle difficoltà su via ferrata, in quanto più completa delle altre.

La scala italiana è stata elaborata dal Centro Studi Materiali e tecniche, dalla Commissione Scuole di Alpinismo e dalla Commissione Escursionismo del Club Alpino Italiano ed è basata su diversi parametri:

  • impegno complessivo (F, PD, D, TD, ED);
  • impegno tecnico (in gradi da 1 a 3);
  • impegno fisico (in gradi da 1 a 3);
  • grado di esposizione (in gradi da 1 a 3);
  • tipo di ambiente (in gradi da 1 a 3).

Scala delle difficoltà globali su vie ferrate

Vediamo di seguita la classificazione che tiene conto delle difficoltà globali e complessive che si possono trovare.

EEA – F (ferrata Facile): si tratta di sentieri attrezzati poco esposti e poco impegnativi dove sono presenti lunghi tratti di cammino alternati a tratti dove è presente il cavo d’acciaio. Tracciato in genere molto protetto e con buone segnalazioni.

EEA – PD (ferrata Poco Difficile): in questo caso abbiamo una via ferrata vera e propria con uno sviluppo verticale contenuto e poco esposta. Il tracciato di solito nei punti più difficili è agevolato da infissi, come catene, cavi, pioli, scale metalliche, placche, etc. per facilitare la progressione.

EEA – D (ferrata Difficile): la via ferrata richiede una buona preparazione fisica e anche tecnica. Il tracciato si sviluppa per gran parte o totalmente in verticale e in certi casi non è escluso qualche breve strapiombo. Possono esserci anche tratti articolati e con lunghi tratti di esposizione.

EEA – TD (ferrata Molto Difficile): qui parliamo di via ferrata con molti passaggi aerei e tecnici, che richiedono un’ottima preparazione fisico-tecnica e una buona tecnica di arrampicata. Molti tratti verticali e strapiombanti che richiedono anche l’uso delle braccia, con l’aiuto di pochi punti di appoggio verticali.

EEA – ED (ferrata Estremamente Difficile): in questi casi sono presenti lungo il tracciato passaggi acrobatici a volte creati ad arte, che in questo caso sono segnalati. A differenza della precedente classificazione, qui c’è quasi ed esclusivamente la presenza del cavo metallico mentre pioli e gradini artificiali sono molto rari. Prima di affrontare questo tipo di percorso bisogna avere ottima padronanza ed esperienza in tracciati più semplici.

Parametri di valutazione delle difficoltà di una ferrata

La sempre maggiore frequentazione di questi percorsi, l’aumento esponenziale negli ultimi decenni e l’aumentare delle difficoltà di arrampicata ad esempio sui tracciati più moderni (più brevi ma con passaggi più tecnici) ha richiesto l’esigenza di avere una classificazione ben dettagliata. Alla classificazione che abbiamo appena visto spesso si aggiungono ulteriori parametri da usare per la gradazione globale, che tengono conto nello specifico di vari sottogruppi.

Impegno tecnico

  1. Senza alcuna difficoltà e presenta abbondante attrezzatura.
  2. Sono presenti ponti, scale, etc. e a volte è richiesto il contatto con la roccia.
  3. Molti tratti verticali o strapiombanti, richiesto il contatto con la roccia, conoscenza uso puleggia e manovre di corda.

Impegno fisico

  1. Richiede un impegno fisico equivalente a una escursione media effettuata a piedi.
  2. Richiede un buon impiego di forza fisica e un buon allenamento.
  3. Richiede un ottimo allenamento e una buona resistenza allo sforzo.

Esposizione

  1. Esposizione leggera.
  2. Moderatamente esposta con alcuni punti aerei.
  3. Molto esposta con numerosi passaggi aerei.

Posizione geografica

  1. Pianura: clima in genere caldo.
  2. Montagna: quota compresa dai 1000 ai 2000 metri, attenzione a temporali, vento e freddo.
  3. Alta Montagna: quota superiore ai 2000 metri, presenza di tratti innevati, attenzione a temporali, vento e freddo.

Ovviamente più aumenta la difficoltà della via ferrata e più noi (e i compagni che sono con noi) dovremmo essere preparati sotto tutti i puti di vista per percorrere tali percorsi in maniera consapevole e riducendo al minimo i possibili rischi. Non bisogna sottovalutare la gradazione della via e tantomeno sopravalutare le nostre capacità. Se ci affidiamo ad altre persone assicuriamoci che siano veramente esperte e se abbiamo qualche dubbio sulla nostra reale capacità meglio abbandonare e optare per qualcosa di più semplice.

Conclusioni

La sicurezza è molto importante quando si va in montagna e più si alza l’asticella e maggiore è l’attenzione che dobbiamo dare. Le vie ferrate sono una via di mezzo tra un’attività prettamente escursionistica e un’attività alpinistica. Quindi il consiglio che mi sento di dare è sicuramente quello di essere allenati e avere la corretta attrezzatura tecnica. Questo però non basta, bisogna anche sempre leggere attentamente la relazione della via e il grado di difficoltà.

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